Sgarbi inaugura il museo di Sutri (ieri pomeriggio); lo definisce il più bello della Tuscia (ma si sa: è un commerciante nato e quindi non potrebbe dire diversamente); convince a presenziare alla manifestazione un esercito di autorità, compreso il ministro della pubblica istruzione; lancia segnali di pace alla maggioranza che lo voleva sfiduciare; dice che la crisi è passata; fa finta di non aver mai affermato di volersi dimettere; e dà sfoggio di tutta la sua capacità oratoria per rappresentare una realtà di grande pace e armonia che in questo momento fa tanto marketing e tendenza. Ma in realtà dietro alle luci della ribalta sono ancora in molti quelli che lo contestano.
Prova l’uscita dalla maggioranza, ufficializzata proprio mentre andava in scena l’apertura di Palazzo Doebbing, del consigliere del Movimento popolare Alessio Vettori: ”A tre mesi dall’insediamento dell’amministrazione Sgarbi – dice in una lettera aperta ai cittadini – siamo costretti, nostro malgrado, ad ammettere che ci eravamo sbagliati e ce ne scusiamo con tutti coloro che ci hanno sostenuto. Gli elementi fondamentali su cui si doveva tener in piedi la squadra che ha vinto le elezioni e cioè la condivisione e la collegialità sono stati da subito calpestati; i consiglieri di maggioranza e gli assessori sono stati ridotti a dei semplici esecutori di ordini”.
Il consigliere arriva addirittura ad invitare il sindaco a chiedere scusa alla città: ”A tre mesi dal nostro insediamento ancora non si è riusciti a condividere e dare priorità alla salubrità dell’acqua; a condividere e ad affrontare il tema della corretta gestione dei rifiuti; non si è parlato del sociale; né si sono stabilizzati gli uffici con la nomina dei relativi dirigenti e di un segretario comunale stabile”.
Quale verso imboccherà l’amministrazione lo vedremo dunque nei prossimi giorni, quando l’inaugurazione di Palazzo Doebbing sarà solo un ricordo e il museo diventerà ordinaria amministrazione.
Intanto, ieri per il grande evento è arrivato a Sutri anche il ministro della cultura Alberto Bonisoli, che ha avuto l’onore di essere guidato tra le sale del palazzo (che prende il nome da Joseph Bernardo Doebbing, nato a Munster nel 1855 ed eletto vescovo di Nepi e Sutri a inizio Novecento) dallo stesso Sgarbi, nella doppia veste di sindaco e critico d’arte.
“In queste stanze, restaurate con sensibile attenzione e sobrio gusto, saranno accolti, con alcuni capolavori della Tuscia, dipinti di grandi maestri, in armonia con i luoghi, a partire dall’Idillio verde di Giuseppe Pellizza da Volpedo, di cui quest’anno ricorre il centocinquantesimo anno dalla nascita”, ha detto Sgarbi, soffermandosi poi vicino ad alcune delle opere per illustrarne i dettagli. Tra queste la Sacra famiglia di Antoniazzo Romano, proveniente dal deposito della cattedrale di Santa Maria Maggiore a Civita Castellana.
All’evento ha fatto seguito un concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
Nove le mostre inaugurate (la decima aprirà il 15 dicembre): “La Bellezza di Dio. Dipinti e oggetti d’arte dal XIV al XVII secolo nella Tuscia”; “Giuseppe Pelizza da Volpedo, Idillio verde”; “Kouros. Wilhelm von Gloeden – Roberto Ferri”; “Giovanni Iudice. Il nuovo Quarto Stato: migranti”; “Animali e Piante Immortali. Luciano e Ivan Zanoni”; “Matteo Basilè. Icone; “Eva. To the Wonder”; “Italo Mus. Sotto il cielo”; “Luigi Serafini. Altalena Etrusca. Monumento a Sutri”; “Tiziano, Estasi di San Francesco”.
Il museo sarà aperto al pubblico dal 15 settembre.