“Mal pensante e depensante” scrive Vittorio Sgarbi di Alessandro Di Battista. “Cessarolo d’arte” gli risponde su Facebook il padre dell’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle, storpiando la qualifica del critico. “Con i casini di Sutri non si raccapezza un tubo”, aggiunge Di Battista senior, che non risparmia una stoccata molto pesante neanche a Silvio Berlusconi, tra le personalità che erano attese all’inaugurazione di Palazzo Doebbing a Sutri, definendolo “il tumulato brianzolo”.
Botte da orbi, per fortuna solo virtuali, tra il sindaco dell’antichissima città e la famiglia del giovane politico grillino, che dal Sudamerica, dove si trova in viaggio, continua comunque a intervenire nel dibattito politico italiano. Da una parte il critico d’arte, dall’altra il padre di Alessandro – anche lui di nome Vittorio – che probabilmente non ha gradito un articolo, uscito nei giorni scorsi sul “Giornale”, in cui Sgarbi attaccava direttamente Di Battista junior.
Il tema era l’inchiesta sui rimborsi elettorali della Lega. Scriveva Sgarbi: “A quel mal pensante e depensante di Di Battista, che grida a Salvini dal Guatemala in vacanza ‘restituisca il maltolto e rispetti i giudici’ obietto che la Lega non è un’astrazione, ma un movimento politico fatto da persone. Anche le capre sanno che la responsabilità penale è individuale. È in grado di capirlo Di Battista, o dovremmo immaginare che, in caso di responsabilità penale di un esponente di Cinque Stelle, per sottrazione di fondi, sia chiamato lui a pagare, ovvero il primo che passa perché iscritto allo stesso partito?”.
Vittorio Di Battista ha replicato due giorni dopo, con un post dal seguente titolo “Facce da culo e memoria corta”, in cui rievoca il caso esploso nelle settimane scorse tra il sindaco e il consigliere comunale di CasaPound, Matteo Amori. “Ad una certa età, come è noto, la memoria si affievolisce – scrive il padre di Alessandro -. Succede, purtroppo, anche a me. Non ricordo più, nei dettagli, la vicenda della ‘aggressione fascista’ ai danni del cessarolo d’arte, sindaco di Sutri. Non ricordo, nello specifico, se ‘non conti un cazzo’, ‘sei l’ultimo dei coglioni’, ‘chi ti credi di essere’, ‘stronzo’, ‘hai rotto il cazzo’, sono le parole di benvenuto dette dal cessarolo d’arte al già esponente di Casa Pound o dette dal già esponente di Casa Pound al cessarolo d’arte. Con i casini di Sutri, non ci si raccapezza un tubo, come non ci si raccapezza neppure sulla visita annunciata del tumulato brianzolo”.
Non è la prima volta che il padre di Alessandro Di Battista balza all’onore delle cronache per i toni e il contenuto delle sue dichiarazioni pubbliche. Questa estate è finito indagato sempre per un post su Facebook in cui rivolgeva un attacco diretto al presidente Mattarella, paragonando il Quirinale alla Bastiglia.