“Cosa rappresenta quella bandiera sul tetto della chiesa di San Silvestro? Ma soprattutto, perché, per sorreggerla, è stata messa quell’asta in metallo che modifica le linee della facciata dell’antico luogo di culto?”. Sono le domande che in queste settimane si stanno facendo alcuni cittadini, i più attenti ai particolari, passando per piazza del Gesù.
Niente di strano, va subito detto. La bandiera in questione è stata issata ufficialmente il 13 maggio, nel corso di una cerimonia alla quale, tra le tante autorità civili e religiose, ha partecipato anche il vescovo Fumagalli. Il vessillo, meglio conosciuto come Croce di Gerusalemme, è di grande significato religioso e storico, e segna la presenza oramai trentennale a Viterbo dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Delegazione, tra l’altro, molto attiva nelle attività benefiche.
Tutto in regola, ovviamente, come viene spiegato anche in un comunicato che era stato diffuso in occasione della benedizione e dell’innalzamento del vessillo: “La cerimonia – sottolineava la nota – ha rappresentato il coronamento di un complesso iter procedurale, conclusosi con l’autorizzazione all’installazione dell’insegna da parte del ministero dei Beni e delle Attività culturali, garante dei lavori eseguiti su edifici di particolare pregio storico e artistico”.
Tuttavia qualche residente, nonostante le spiegazioni, storce ancora il naso. “Perché un cittadino che vive in centro deve rispettare il regolamento dell’ornato, mentre su una chiesa antica si può addirittura mettere un tubo di metallo che ne cambia la fisionomia della facciata?. Va bene il vessillo, ma non si poteva, nonostante la garanzia del ministero, trovare un’altra soluzione, meno impattante?”.