Sgarbi ci ripensa e dal Sudafrica, dove è in vacanza, manda a dire che “per il bene di Sutri” è disposto a firmare l’armistizio con i nemici della sua maggioranza. Dopo gli insulti di tutti i tipi lanciati dai social e tramite interviste ai mezzi di comunicazione, arriva dunque l’inatteso colpo di scena. Genericamente, il diretto interessato parla di un governo di scopo per evitare il commissario e, nella peggiore delle ipotesi, propone un accordo fino a primavera per condurre il paese a nuove elezioni il prossimo giugno. Ma come stanno davvero le cose?
A leggere la comunicazione del critico d’arte diffusa su Facebook, sembra che le buone intenzioni per ricomporre la querelle ci siano tutte, il problema è che nessuno (o quasi) si fida più. Non si fidano i suoi (come d’altra parte lui non si fida di loro), né sembra dare troppo credito all’appello la minoranza, a cui il sindaco ha “disinteressatamente” aperto le porte, dicendosi disponibile ad avvalersi della collaborazione di tutti.
La verità è che tutta questa storia comincia a puzzare. Al di là del folklore del personaggio, non ci si può non chiedere che cosa realmente si celi dietro a questa sceneggiata napoletana, ossia quali siano i reali motivi che sembra inducano ora Sgarbi a non volersi più schiodare da quella poltrona. Lo scopriremo solo vivendo, ma tranquilli: un motivo che non viene detto a noi comuni mortali c’è senz’altro.