
Per le forze che aspirano a porsi come alternativa, fare opposizione dev’essere un’urgenza etica: non vi si può rinunciare per sgranocchiare gli ormai proverbiali pop-corn, altrimenti (e mi rivolgo soprattutto agli attori del campo della sinistra) viene meno il senso stesso della propria esistenza. Il rischio vero è però un altro: che a lasciarlo fare, il populismo produca lacerazioni insanabili nel tessuto democratico e sociale non solo del nostro paese, ma dell’Europa tutta.
Argomentazioni, quelle riportate sopra, espresse nel blog filosofico-politico In Un Futuro Aprile, che pubblica un interessante articolo sui guasti che il populismo può produrre non tanto ora, ma in prospettiva futura. Al centro dello scritto la battaglia ingaggiata contro i migranti dalle forze di governo, a cui non può essere lasciato campo libero, sebbene non sia facile opporsi ad argomenti che trovano così largo consenso in certi strati – al momento a quanto pare maggioritari – dell’opinione pubblica.
C’è bisogno dunque – sottolinea il blog – di un’azione corale. Un’azione in cui deve tornare a ritagliarsi uno spazio importante la sinistra. Quella sinistra che oggi, solo protesa a regolare i conti interni con Renzi e i cattolici, sembra abdicare ai propri ideali assumendosi responsabilità gravissime. Che le cose stanno andando così lo vediamo in piccolo anche a Viterbo, dove sta diventando assordante il silenzio degli ex Ds di governo.
Questo il link dell’articolo: