Si può emanare un avviso per il reperimento di personale sotto Ferragosto? Cioè, è normale, secondo voi, che l’atto in questione venga pubblicato il 7 agosto con scadenza il 16? In pratica, è giusto che non vengano dati neanche 10 giorni di tempo per presentare le candidature, per di più in un momento in cui i potenziali interessati, distratti dalle vacanze, a tutto dovrebbero pensare tranne che di andare a controllare gli albi pretori degli enti?
No, non è normale e non è politicamente corretto, anche se tecnicamente la legge lo consente. Non è normale, inoltre, a maggior ragione, se l’avviso non riguarda il reperimento di una figura fondamentale per la sopravvivenza e il funzionamento dell’ente, ma più semplicemente l’individuazione di un giornalista, il quale, oltre che scrivere i comunicati stampa e dialogare con l’esterno, dovrà intrattenere le pubbliche relazioni con le testate del territorio.
Tutto ciò accade alla Asl di Viterbo, dove, a firma del direttore generale Daniela Donetti, questo avviso, nella sezione “concorsi è selezioni”, è comparso appunto la settimana prima di Ferragosto.
Ma le anomalie sono anche di altra natura: la selezione è riservata solo al personale interno iscritto all’albo dei giornalisti, in pratica a due o tre gatti (ai classici quattro non ci si arriva) dal momento che non risulta che ci siano chissà quanti dipendenti della Asl in possesso del famigerato tesserino. In altri termini, si tratta di prendere qualcuno inquadrato già come impiegato e di collocarlo in un altro ruolo, sempre ammesso e non concesso che questo ruolo non l’abbia già nei fatti già esercitato, magari non in veste ufficiale.
Sconcertante, infine, un’altra caratteristica specificata nell’avviso: la commissione giudicatrice – c’è tra l’altro curiosità di sapere da chi sarà composta, ossia di vedere se, per valutare il comunicatore, sarà inserito qualche giornalista di comprovata esperienza – potrà attribuire solo 40 punti ai titoli, 60 invece quelli riservati al colloquio. Il che, fino a prova contraria, significa che il margine di discrezionalità è talmente alto da rendere praticamente insignificante l’esperienza certificata, con tutto quello che, come è facile immaginare, ne consegue in quanto a trasparenza.
Un bando dunque cucito addosso a qualcuno? Nel dubbio, questa testata depositerà un nome presso un notaio. Vedremo se è quello giusto, sperando nel frattempo che ci aiuti nella ricerca della soluzione del giallo qualcuno più titolato di noi.