Da giorni a Belcolle e alla Asl è un susseguirsi di voci allarmate: l’emodinamica h24 – servizio salvavita per molti viterbesi – rischia di essere dimezzata, ossia di restare chiusa 12 ore al giorno. Come dire: cercate di farvi venire l’infarto quando è aperta, altrimenti, se farete in tempo, vi aspetta un viaggio della speranza al Sant’Andrea, al Gemelli o chissà dove.
Speriamo che la voce non sia vera, ma di certo il fatto stesso che se ne parli è già sintomatico di una programmazione sanitaria lacunosa è carente, poco attenta alle reali emergenze e alle esigenze dei cittadini, ovvero – come dice qualche male lingua, associando candidature elettorali e carriere personali – molto incline al superfluo, o meglio al politicamente utile.
Una cosa è certa: Viterbo, caso unico per un ospedale delle dimensioni di Belcolle, ha 3 cardiologie, due con primariati è una dipartimentale, eppure, nonostante ciò, l’emodinamica fatica a restare aperta 24 ore al giorno. Se fosse vero, sarebbe una follia, motivo per cui tutti gli sforzi, nell’interesse dei viterbesi e delle loro vite, dovrebbero essere riposti immediatamente nel reperire con priorità assoluta il personale idoneo a garantire, per quantità e qualità, questo servizio indispensabile e prioritario, grazie al quale per pochi attimi ti giochi la vita.
Chissà se il primario dell’emodinamica ha segnalato queste necessità, chissà se ha fatto presente l’esigenza di assumere personale adeguato e di qualità, oltre che di acquistare strumenti di ultima generazione. Noi riteniamo di sì e ci domandiamo allora se la Asl ha fatto per tempo ciò che doveva, ovvero, se non l’ha fatto, perché è potuta accadere una situazione di questo tipo. Sappiamo già che non avremo risposte, ma una cosa è sicura: la salute dei cittadini va tutelata a prescindere da ogni altra considerazione ed interesse, e la politica è da tutto ciò deve restare fuori. I viterbesi lo pretendono: basta viaggi della speranza sulla loro pelle.