Non si sa se l’assessore alla municipale, Claudia Nunzi, sia andata in ferie ed abbia un po’ allentato la presa. Sicuramente la giovane amministratrice comunale deve aver però ormai realizzato una cosa tanto ovvia quanto palese e sotto gli occhi di tutti: i viterbesi nelle piazze dove esiste il divieto di sosta l’auto continuano a lasciarcela. Basta un attimo, il tempo che la pattuglia dei vigili termini il turno, e le macchine eccole materializzarsi dal buio come se nulla fosse. Le foto che pubblichiamo in questa pagina sono state scattate sabato sera intorno a mezzanotte. Tutte le sere, quando non è in servizio la municipale, è così.
C’è un problema, allora, di mentalità che non si può solo risolvere con la repressione dal momento che il Comune non ha e non avrà mai i mezzi per presidiare le strade e le piazze 24 ore su 24. Eccolo il vero motivo per cui tutte le amministrazioni su questo problema c’hanno “sbattuto il muso” e a poco servono gli articoli giornalistici o i post entusiastici che vengono vergati su Facebook ad uso di pettegolezzi sempre uguali a se stessi da trent’anni a questa parte, di polemiche tra chi è pro e chi è contro certi provvedimenti, e di chiacchiere che non portano da nessuna parte. La gente evidentemente va sensibilizzata e per quanto riguarda nello specifico i viterbesi c’è un lavoro da programmare che chiama in causa un modo di fare e di pensare che nessuna amministrazione, in assenza di politiche di educazione civica mirate e scevre da strumentalizzazioni politiche o populistiche, riuscirà mai a fronteggiare.
E d’altra parte, se le amministrazioni comunali sono lo specchio del popolo che le vota, indipendentemente dal colore che si fregiano di indossare, non è neanche possibile immaginare che ci sarà mai un sindaco o un assessore, in una città fatta così, in grado di invertire la rotta. A meno che non si mettano da parte polemiche politiche e strumentalizzazioni varie e si decida di intraprendere un lavoro diverso, lungo e faticoso, fatto di continue campagne di sensibilizzazione presso le famiglie, i luoghi di ritrovo, le scuole, ecc., ecc. Il problema è che questo lavoro non porterebbe visibilità nel breve periodo.