La terra continua a tremare in Molise. Una forte scossa, ieri sera alle 20.19, è stata avvertita anche nel Lazio, distintamente in provincia di Rieti. Magnitudo di 5.1 ed epicentro a quattro chilometri da Montecilfone, in provincia di Campobasso, a una profondità di nove chilometri. Danni alle abitazioni in alcuni paesi, tra cui Palata ed Acquaviva. Altre scosse sono seguite più tardi.
Quanto sta accadendo pone una volta di più l’accento sulla necessità di mettere in sicurezza l’edilizia privata, le scuole, gli edifici pubblici e gli ospedali in tutto il Paese, compresa la provincia di Viterbo. Il patrimonio immobiliare, su cui non si interviene da decenni, mostra infatti i segni del tempo e non ci si può permettere di correre rischi. Urge pertanto che il governo – al di là dei proclami che sta facendo da quando si è insediato – predisponga un piano di lavori pubblici mettendo da parte i veti posti da alcuni ambienti del M5S. D’altra parte, non si può dimenticare che proprio i grillini fino a pochi giorni non facevano mistero di ritenere sicuro il ponte caduto a Genova, “capace di reggere almeno altri cento anni”. Ora Di Maio alza la voce contro la società che gestisce le autostrade, ma dovrebbe ricordarsi anche delle responsabilità, politicamente enormi, che il suo movimento si è assunto negli ultimi anni demonizzando tutte le opere pubbliche necessarie per lo sviluppo del Paese che faticosamente i governi precedenti stavano cercando di pianificare.