La campagna contro l’immigrazione è uno specchietto per le allodole col fine di distogliere il Paese dai problemi reali (disoccupazione, crisi economica e adesso anche infrastrutture che si sgretolano)? La continua inondazione del web con notizie su navi respinte ed improbabili richiami all’ordine rivolti agli altri Stati europei, con l’obiettivo di risvegliare nelle coscienze quell’orgoglio nazionale a cui si affida la risoluzione di tutti i problemi, serve a rendere permanente la campagna elettorale fino alle prossime europee?
Mentre il dibattito si infiamma – e la provincia di Viterbo, a giudicare dall’odio che si sprigiona su Internet, è una di quelle più infuocate – riteniamo interessante pubblicare per completezza d’informazione un articolo comparso ieri sul sito raiawadunia.com in cui si dà conto delle inchieste giudiziarie sull’operato delle ong, da cui emergerebbe una realtà totalmente diversa da quella che viene raccontata.
“Esiste un piano diabolico per minare l’identità italiana e europea attraverso una grande ondata di immigrazione dall’Africa. Le Ong che operano nel soccorso ai migranti in difficoltà nel Mediterraneo sono parte di questo piano. Lavorano in combutta con gli scafisti ”.
Questa accusa terribile avvelenò il nostro paese e divenne il cavallo di battaglia di certa politica xenofoba che prese di mira le organizzazioni umanitarie bollate come taxi del mare e al servizio di poteri occulti e antieuropei.
Quattro procure all’opera, agenti sotto copertura infiltrati sulle navi umanitarie, una miriade di intercettazioni telefoniche e satellitari, elaborazioni di tracciati radar, informative richieste ai servizi segreti. Un fiume di denaro pubblico speso in quasi due anni di indagini e un solo risultato, anzi due.
Il primo. Il fantomatico piano non ha alcun fondamento. Le organizzazioni umanitarie hanno svolto semplicemente il loro lavoro, quello di salvare vite umane in pericolo. Il loro disobbedire alla collaborazione con le autorità libiche era ed è più che giustificabile viste le condizioni inumane in cui sono detenuti gli immigrati in quel paese fallito e violento. Due delle inchieste sono state già archiviate. Stesso destino, a breve, per le altre due.
Il secondo. Quello che realmente si voleva ottenere, seminando complotti inesistenti, è stato realizzato. L’opera di salvataggio è stata totalmente bloccata con conseguente crescita del numero delle vittime.
Ad occuparsi dei migranti sono i libici, cioè quelli che più organizzazioni internazionali individuano come i veri capi del traffico di esseri umani e che dei migranti hanno fatto il più osceno e criminale dei business.
Decine di migliaia di ragazze e ragazzi vivono l’orrore quotidiano di spaventosi lager in cui si pratica quotidianamente la tortura a scopo estorsivo e lo stupro. Prigioni dannate cui è vietato l’accesso alle organizzazioni umanitarie e a chi dovrebbe censire gli aventi diritto all’asilo.
Nei giorni scorsi, in una delle più importanti di esse, a gestione del governo di Tripoli, un letamaio spaventoso, è scoppiata una rivolta. Gli eritrei detenuti volevano informazioni su tanti dei loro spariti misteriosamente. Li hanno massacrati.
Il vero complotto, i veri criminali, aspettano di essere finalmente perseguiti.
https://raiawadunia.com/immigrati-ci-hanno-raccontato-solo-bufale/