
Preapertura della stagione venatoria e via libera al piano di controllo selettivo dei cinghiali. Sono le novità arrivate alla vigilia di Ferragosto dalla Regione Lazio.
La preapertura, disposta con un decreto del presidente, prevede la possibilità di cacciare il 1° e il 2 settembre per la cornacchia grigia, la gazza, la ghiandaia, il merlo e la tortora.
Il piano di controllo selettivo dei cinghiali rientra invece in una delibera che contiene l’approvazione dei documenti per la ”per la gestione faunistica e per la caccia di selezione agli ungulati: cervidi e bovidi”. In questo caso spetta ora ai Comuni attivarsi anche alla luce, come nel caso di Viterbo città, delle continue segnalazioni di cinghiali nelle strade dei quartieri più a ridosso della zona dei Cimini. Staremo a vedere che cosa deciderà la giunta Arena, anche se il sindaco ha già detto di non essere troppo d’accordo con l’abbattimento selettivo. Una soluzione in ogni caso dovrà per forza trovarla visto che è in ballo l’incolumità pubblica.
La situazione dei cinghiali è diventata insostenibile in tutta la regione e soprattutto nella provincia di Viterbo. Il loro numero è cresciuto in modo esponenziale. I danni economici per l’agricoltura sono ingenti, con un aumento costante delle richieste di risarcimento. La delibera dispone in ordine alle modalità tecniche ed operative della caccia di selezione con l’obiettivo di regolarne la partecipazione dei cacciatori “affinché, attraverso il monitoraggio delle loro popolazioni e delle eventuali problematiche da esse rappresentate, si riesca a garantirne uno sfruttamento sostenibile anche nell’ottica della ricomposizione di eventuali squilibri faunistici e della prevenzione degli impatti a carico delle coltivazioni agricole”. Per raggiungere tale obiettivo è necessaria la collaborazione dei cacciatori di selezione i quali, attraverso un’organizzazione capillare sul territorio coordinata dai capi gruppo e dai capi distretto, attuano, sotto la direzione degli Atc, i censimenti, i monitoraggi, le attività di prevenzione, ed effettuano i prelievi secondo quanto stabilito nei piani di prelievo/gestione.
Per quanto riguarda Viterbo città, si spera che dopo Santa Rosa il Comune prenda in seria considerazione tutti gli interventi possibili per limitare un fenomeno che sta destando grande preoccupazione in una parte della popolazione.