Chiara Frontini un’occasione così ghiotta (a livello social) non se la poteva far scappare. E infatti la vigilia di Ferragosto, quando tutti stavano già in vacanza, si è presentata in Comune per depositare una serie di mozioni ed interpellanze (sette per la precisione) con cui si chiede alla giunta di mettere mano alla gestione del Teatro Unione (argomento che sta tanto a cuore ad Alfonso Antoniozzi) e di affrontare alcuni problemi di ordinaria amministrazione, tipo sicurezza urbana, taglio dell’erba e cose varie che non è il caso di ripetere, tanto sono sempre le stesse e le conoscono ormai pure le mura medievali.
La Frontini è come la Lega e i 5 Stelle: sta in campagna elettorale permanente e tutto le è concesso per far parlare di sé. Un’azione dimostrativa in ogni caso, la sua, che parte da una constatazione sotto gli occhi di tutti: a quasi due mesi dall’insediamento, la nuova giunta non sembra aver ancora idea del grande lavoro che c’è da fare e che i viterbesi pretendono. Troppo presi a litigare – ha specificato la capogruppo di Viterbo 2020 – come dimostra il fatto che ancora non funzionano tre commissioni su 5, motivo per cui non si può, non solo intervenire, ma neanche discutere dei temi caldi della città.
“Dopo Santa Rosa”, riuscirà allora la maggioranza a prendere coscienza che bisogna mettersi a lavorare seriamente? Lo sperano tutti, dato che – sempre sui social, specchio e riflesso di questa società così fluida – cominciano a serpeggiare i primi malumori anche tra chi è stato strenuo sostenitore del ritorno del centrodestra al comando: “Non avete capito – scriveva due giorni fa qualcuno – che è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche?”. E già… d’altra parte, sono stati votati apposta.