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Home » Politica » “SALVINI E DI MAIO COME ATTILA”

“SALVINI E DI MAIO COME ATTILA”

9 Agosto 2018

“Sembra di essere finiti in un incubo – commenta il capogruppo del Pd Luisa Ciambella -. Oggi le pagine di stampa nazionali e locali riportano lo sgomento di tutti i sindaci italiani che si erano visti riconoscere fondi significativi all’interno del piano periferie voluto dai governi Renzi e Gentiloni e che con un colpo di spugna il governo gialloverde ha cancellato, peraltro in maniera non proprio trasparente. Infatti, l’emendamento è stato sì votato da tutti, ma per il semplice fatto che la sua formulazione era talmente fumosa da non essere comprensibile come fa chi si vergogna di ciò che sta facendo. Questi giochi – continua – dovevano essere tipici delle prime Repubbliche e non della terza che questi signori si vantano di aver inaugurato. Leggendo la stampa ci si rende conto di quanto la nostra città sia stata non direi solo considerata dal governo precedente, grazie a chi ci rappresentava in Parlamento  fino a 5 mesi fa, ma addirittura coccolata visto che avevamo ricevuto  17 milioni di euro arrivando a competere con città come Padova e Modena (18) e superando ampiamente città come Treviso (11). Per carità, anche questo  dai denigratori vari non è stato percepito, né tantomeno scritto o trasmesso con onestà intellettuale, visto che si è arrivati addirittura a mettere in discussione il reale stanziamento di queste somme, nonostante sia venuto a Viterbo il 23 novembre scorso (ormai un’era geologica fa) il primo ministro Gentiloni a firmare, primi in tutta Italia, la convenzione”.

“E’ vero il Comune di Viterbo – prosegue la Ciambella – avrebbe potuto fare prima e meglio ma questo gap è stato compensato da una autorevole rappresentanza parlamentare che ci ha non solo graziati, ma ci ha rimessi in corsa meglio degli altri se si pensa che abbiamo ricevuto sostanzialmente gli stessi fondi di Milano, Torino, Bologna, e che meno di noi ne ha ricevuti Belluno. Ebbene, dopo tutto questo lavoro e questa continua volontà di sminuire un lavoro di relazione che pochi possono vantare e un lavoro che lo stesso comune aveva fatto con forte difficoltà, oggi spero che sia chiaro a tutti che quei fondi non ci sono più. Ce li hanno tolti.  Ma questo non basta: alla lettura preoccupata dei quotidiani di stamattina si aggiunge una lettera del ragioniere capo del comune, Quintarelli, che è costretto a certificare una triste realtà: il Comune di Viterbo rischia di non essere più in equilibrio di bilancio perché una parte dei fondi arrivati è stata impegnata e ora un cambio di indirizzo imprevedibile come questo rischia di danneggiarci seriamente. Quindi oltre lo scippo anche il danno”.

“Caro sindaco – conclude la Ciambella – abbiamo lasciato un bilancio non solo in ordine ma risanato dai recuperi e dalle battaglie legali fatte per esattorie e non solo,  non permetteremo a degli irresponsabili non solo di privarci di un progetto che avrebbe assicurato uno sviluppo economico e sociale alla città, tantomeno consentiremo di arrecare danni irreparabili al bilancio comunale. Il periodo non aiuta ma davanti a questa sciagura gialloverde che si è battuta sulla nostra città, con responsabilità che hanno nomi e cognomi ben precisi, le chiediamo di farsi parte attiva e verificare a che livello siamo con gli affidamenti e gli impegni, bisogna capire dal punto di vista finanziario come stanno realmente le questioni e bisogna convocare immediatamente una commissione per informare i consiglieri comunali e quindi la città dei riflessi negativi che questa scelta sciagurata avrà sulle nostre finanze. Non ci meritiamo tutto questo e soprattutto non lasceremo che ci vendano lucciole per lanterne. Ci tolgono le risorse governative per quattro spiccioli che tutti i Comuni italiani potranno spendere di fondi propri già in cassa. Una precisazione: anche in questo caso i Comuni che ne beneficiano di più sono quelli del Nord.  Insomma sindaco, impediamo a Salvini e Di Maio di essere i nuovi Attila del terzo millenio per Viterbo”.

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