Paolo Muroni entra in Consiglio comunale grazie all’estinzione del debito (più di 80mila euro) che gli gravava addosso in seguito alla condanna da parte della Corte dei conti per il danno Cev. Il fatto, comunicato durante la riunione assembleare di ieri, assume una certa rilevanza non solo per l’attuale maggioranza, ma anche per valutare politicamente, una volta di più, l’operato di quella passata.
Il fatto che Muroni sia stato costretto a pagare è infatti la dimostrazione che era giusta, ma soprattutto assolutamente fondata da un punto di vista tecnico, la “battaglia” per la legalità di quella parte della precedente amministrazione che chiese la regolarizzazione, pena decadenza, di Chicco Moltoni, anche lui condannato dalla Corte dei conti nello stesso procedimento di Muroni, procedimento per il quale risulta ancora inadempiente.
Come si ricorderà, Moltoni non venne mai fatto decadere a causa del comportamento ostruzionistico dei consiglieri serra-panunziani, che sfruttarono il “caso” per la loro personale guerra a Michelini. Ciò detto, il segretario generale del Comune dovrebbe a questo punto valutare anche quanto accaduto nei mesi precedenti all’insediamento dell’attuale amministrazione e prendere eventualmente gli opportuni provvedimenti.
Ma al di là di ciò, la regolarizzazione della posizione di Muroni è la prova provata che in passato sono state sollevate polemiche pretestuose che non hanno fatto altro che ledere all’immagine dell’amministrazione, rallentandone oltremodo i lavori. Qualcuno, anche se non fa più parte del Pd, dovrebbe trarne le conclusioni, ma dubitiamo che lo farà.