La pubblicazione sulla pagina Facebook di Salvini della foto del sit-in organizzato dal Pd in piazza del Comune – a cui è stata data così dignità di notizia nazionale – è chiaro che rientra in una precisa strategia comunicativa della Lega, che, sempre più galvanizzata dai sondaggi che la vedono prosciugare Forza Italia, sembra intenzionata a portare avanti una campagna elettorale permanente almeno fino alle elezioni europee dell’anno prossimo. Viterbo (città storicamente incline all’odio e all’avvelenamento dei pozzi), come dimostrano le reazioni è in questo contesto una piazza ideale per le strategie del Carroccio, che infatti – non è un caso – pretendeva per le comunali di indicare il candidato a sindaco.
Il clima di caccia alle streghe nei confronti degli stranieri, partendo da un dato di fatto concreto, e cioè la percezione di insicurezza in una larga fetta dell’opinione pubblica, appare in realtà una buonissima occasione per non parlare di altri problemi ugualmente seri e altrettanto importanti, se non di più, nella determinazione della nostra qualità della vita. In primis quelli dell’occupazione e di un’economia debole sulla quale il nuovo governo non sembra per il momento capace di intervenire. La situazione, dunque, quanto potrà andare avanti così?
Ieri, dopo l’ennesima polemica sul tema sollevata ad arte dal ministro della famiglia Fontana, che ha chiesto l’abolizione della legge Mancino, un’analisi piuttosto lucida della strategia leghista è arrivata da Enrico Mentana, che su Facebook ha scritto: “Che poi al ministro Fontana non interessa per niente della legge Mancino, come delle unioni gay. La mossa è sempre la stessa: ammiccare a quel mondo di destra estrema a cui piace vedere Salvini con la maglietta giusta o citare ‘molti nemici molto onore’, e allo stesso tempo aizzare la sinistra alla difesa identitaria dei valori antirazzisti, per poi infilzarla sulle sue incongruenze nel gestire immigrazione e sicurezza negli anni di governo. In mezzo, un limbo politico silente”.
In verità, aggiungiamo noi, certi valori non sono né di sinistra, né di destra, ma chiamano in causa la stessa dignità dell’uomo a prescindere dal suo credo politico e d’altra parte il Pd che è sceso in piazza tre giorni fa sotto il Comune (ossia i moderati) non ha certo una connotazione, come dire, colorata di rosso. La verità invece è che a Viterbo è proprio la sinistra, impegnata solo a combattere battaglie di potere interne contro la maggioranza del partito, il vero limbo silente di cui parla Mentana. Una sinistra che si sta perciò assumendo una responsabilità storica gravida di conseguenze per tutti se non ci sarà una repentina inversione di marcia che deve partire da chi a Roma vuole candidarsi a guidare il Pd.