Sull’emergenza ambientale nella Tuscia – uso dei fitofarmaci in agricoltura, specie per il trattamento dei noccioleti, e sfruttamento delle risorse idriche – il presidente della Provincia Pietro Nocchi si dice pronto ad incontrare il presidente del Bio-distretto Famiano Crucianelli, che nei giorni scorsi aveva chiesto attraverso la stampa che sul tema venisse convocato un consiglio provinciale.
“La Provincia – spiega Nocchi – è disponibile a un primo incontro coi responsabili del Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre per ascoltare e programmare insieme successive azioni da intraprendere, da parte nostra c’è sempre la massima apertura al confronto. Le Province dopo la riforma non hanno più competenze in materia, ma certamente possiamo dare il nostro contributo accendendo un faro su determinate problematiche che riguardano il nostro territorio. Come? Coinvolgendo per esempio la Regione, che è l’interlocutore istituzionale di riferimento su queste tematiche, e poi gli amministratori locali, le associazioni, i produttori, i cittadini, i tecnici, i consulenti scientifici e tutti i soggetti interessati”.
Un percorso simile, per fare degli esempi, a quello che si è sviluppato nei mesi scorsi sull’industria o in tempi più recenti sui cinghiali. Oppure sul geotermico, percorso al termine del quale è stata votata una delibera adottata poi da tutti i consigli comunali. “Prima di convocare un consiglio provinciale su un tema specifico – conclude Nocchi – bisogna carpire cosa si chiede alla Provincia, ci deve essere un lavoro dietro, ma, ripeto, sicuramente possiamo iniziare un percorso con l’apertura di tavoli che affrontino la materia sotto le sue numerose sfaccettature e portare poi i risultati all’attenzione del consiglio”.