
“Siamo in una fase di stallo e non possiamo fare neanche previsioni sui tempi entro i quali potremmo avere informazioni più precise. Restiamo fiduciosi che la questione si risolva positivamente, ma siamo un po’ preoccupati”.
Sono stati bloccati a Roma i 20 milioni per la riqualificazione delle periferie di Viterbo. Il rischio che i fondi stanziati nel 2017 da Gentiloni non arrivino più nel capoluogo della Tuscia, non è più solo il timore espresso dell’opposizione, ma una eventualità più che concreta contemplata dall’assessore all’urbanistica Carlo Ubertini. Che però chiama fuori la maggioranza a Palazzo dei Priori da ogni polemica e precisa: “Se i soldi non dovessero più arrivare si tratterebbe di un cambio di strategia da parte del nuovo governo”. Intanto, la pratica è già ferma, come è stato comunicato qualche giorno fa agli uffici di via Garbini tramite una mail ufficiale della presidenza del Consiglio dei ministri.
Ubertini interviene dopo le critiche rivolte dall’opposizione, che, di fronte alle spaccature emerse all’intero della maggioranza per la nomina dei presidenti di commissione e alle difficoltà nel mettere in moto la macchina amministrativa, vedi il ritardo per la nomina del nuovo dirigente all’urbanistica, ha invitato il sindaco Arena ad affrontare subito le questioni più impellenti per la città.
“Prima di tutto – spiega l’assessore Ubertini – voglio tranquillizzare la consigliera Ciambella, perché, indipendentemente o meno dalla presenza di un dirigente, mi sono attivato da subito per quanto riguarda il bando delle periferie. Noi non ci siamo assolutamente fermati ed è una situazione che stiamo seguendo con grande attenzione. Sono in contatto continuo con l’ufficio della presidenza del Consiglio dei ministri. Nell’ultima mail che ho ricevuto è emerso che ci troviamo di fronte a una situazione di stallo, in attesa, ci spiegano, che venga formalizzata la nomina del nuovo vertice amministrativo che gestirà il programma attraverso il quale vengono erogati concretamente i fondi”.
Solo una questione di tempi? Il timore di Ubertini è un altro: “Capita a volte che a seguito di mutamenti politici, gli impegni precedentemente assunti da un governo possano essere bloccati o rivisti per un cambio di strategia dal nuovo esecutivo. Speriamo non sia questo il caso. Noi restiamo fiduciosi e attenti, ma siamo un po’ preoccupati”.