
Le liti nel centrodestra rischiano di compromettere gravemente l’attività amministrativa anche in prospettiva futura. In particolare, rappresentano un pericolo per quei 20 e passa milioni di euro stanziati dal governo Gentiloni per la città dei papi grazie al bando per le periferie. Venti milioni che – se il Comune non perfezionerà i progetti, rispettando il timing imposto da Roma – a Viterbo non arriveranno più.
E’ questo il senso della conferenza stampa del capogruppo del Pd Luisa Ciambella e della segretaria dell’Unione comunale Martina Minchella, che hanno lanciato al sindaco Giovanni Arena l’invito a trovare il modo di affrontare almeno le questioni più impellenti, mettendo la maggioranza davanti alle proprie responsabilità.
Al momento, come si sa, il centrodestra non è ancora riuscito ad eleggere il presidente della III commissione ed è qui che si annidano le insidie peggiori per la città di Viterbo, anche se a prima vista nessuno lo penserebbe. La III commissione è infatti quella che si occupa di lavori pubblici ed urbanistica, valuta i progetti, avvia la discussione e trasmette le pratiche in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. E’ di tutta evidenza che, se non verranno svolti questi passaggi, perderà una delle più importanti opportunità offertegli negli ultimi anni. Oltretutto, a complicare la situazione è intervenuta l’uscita di scena del dirigente all’urbanistica: ora va trovato un successore, e a dire il vero la giunta Arena si è impegnata a farlo al più presto, ma va tenuto presente che questo nuovo professionista non potrà essere assunto fino a quando non sarà approvato il piano del personale per il 2018, che, guarda caso, deve passare in I commissione. Anche qui, manco a dirlo, manca il presidente per l’incapacità di trovare un accordo tra le forze politiche di centrodestra.
Un discorso simile riguarda la V commissione, quella del cosiddetto “controllo analogo”, che, nel caso specifico, deve affrontare al più presto la patata bollente rappresentata dai rapporti tra Comune e Talete. Quest’ultima deve restituire ai viterbesi – a causa del famoso accorpamento con la Robur – qualcosa come due milioni e mezzo di euro. La vecchia amministrazione, pur tra le difficoltà che tutti conosciamo, aveva predisposto un accordo transattivo in base al quale Talete sarebbe rientrata del debito in circa 10 anni, pagandolo in pratica a rate. Ma pure questa pratica deve adesso passare in commissione e quindi in Consiglio comunale. Se non accadrà al più presto, addio a tutto il lavoro svolto durante i 5 anni di amministrazione Michelini. Lavoro, che, sebbene sia stato il più delle volte nascosto dalla cortina fumogena delle polemiche che hanno investito il centro-centrosinistra dall’interno e dall’esterno, è una dota lasciata in eredità e la giunta Arena non può permettersi il lusso di gettare tutto alle ortiche.
Luisa Ciambella, accendendo i riflettori su questi due snodi fondamentali della vita amministrativa della città (fondamentali a prescindere dal colore politico di chi governa), ha voluto sollecitare dunque una presa di coscienza da parte dei nuovi inquilini del palazzo, nella consapevolezza che, continuando di questo passo, ad andare lontano non sarà solo la neonata amministrazione comunale, ma l’intera città. La capogruppo del Pd, e con lei la segretaria dell’Unione comunale, hanno definito vergognosa la situazione che si sta vivendo in queste ore in Comune: “Non è accettabile demolire quanto è stato costruito”. Luisa Ciambella ha anche ricordato la questione strade, sulla quale la vecchia amministrazione è stata tanto criticata: “La verità è che i soldi, pur con grande difficoltà per i vincoli di bilancio, siamo alla fine riusciti a trovarli, ma non abbiamo fatto in tempo a cantierare i lavori. Quei soldi, però, per spenderli adesso vanno predisposti gli atti, per cui la responsabilità che la giunta Arena si sta assumendo, non facendolo, è gravissima”.