Caos totale in Comune. E’ saltata stamattina anche l’elezione del presidente della quinta commissione, quella che si occupa del “controllo analogo”, ossia delle società partecipate. Tutto in alto mare perché – in assenza di accordo all’interno della maggioranza, come palesatosi ieri per l’elezione del presidente della quarta – non si sono presentati all’appello i consiglieri di centrodestra, ad eccezione di Santucci di Fondazione e di Salcini della Lega, che però, in quanto capigruppo, e quindi non veri e propri commissari, avevano solo il diritto di assistere ai lavori, senza cioè possibilità di partecipare al voto.
Il clima che si sta vivendo in queste ore a Palazzo dei Priori, neanche a un mese dall’insediamento della giunta, è semplicemente surreale. Al confronto le battaglie andate in scena nel centrosinistra durante l’amministrazione Michelini sembrano piccola guerriglia. Oltretutto, in quel caso, almeno il primo anno tutto filò più o meno liscio, i problemi iniziarono dopo e comunque la partenza dell’amministrazione non risentì affatto degli scontri interni alla maggioranza.
Il fatto che non possano i partiti i lavori delle commissioni, al di là della cronaca nuda e cruda dei fatti, è gravissimo poiché l’attività amministrativa è bloccata, il che significa che, al di là delle promesse e delle belle parole, i problemi non possono essere affrontati, né risolti.
L’unica notizia positiva di stamattina è la liquidazione, da parte della seconda commissione, del bilancio, che lunedì arriva in Consiglio. Ma in questo caso va detto che per la nuova amministrazione non c’era motivo di litigare dato che il documento, ereditato da Michelini, non avrebbe praticamente avuto alcuna possibilità di modifica.