Non c’è Milano con i cantieri di City Life ancora aperti, ma neanche la capitale, le cui periferie divorano, metro dopo metro, anno dopo anno, pezzi interi di agro romano. A sorpresa in cima alla classifica nazionale relativa al consumo di suolo c’è la provincia di Viterbo. Con Vetralla, Montalto di Castro e Bomarzo che sono invece i tre comuni della Tuscia in cui si è costruito di più.
A dirlo è il rapporto presentato il 17 luglio a Montecitorio da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Viterbo – si legge nel dossier – è la provincia dove, in percentuale, il consumo di suolo netto è cresciuto di più nel 2017 rispetto al valore dell’anno precedente. In dodici mesi sono “spariti” dalle mappe 154 ettari di terreno (+ 0,91%). Per un totale di 17.063 ettari (il 4,72 per cento).
Dietro Viterbo si trovano le province di Verona (+0,71%), Vicenza (+0,67%), Bolzano (+0,65%), Venezia (+0,57%), Vercelli (+0,54%) e Treviso (+0,49%). Viceversa, le province di Isernia, Savona, Lucca, Massa Carrara, sono quelle dove la crescita percentuale netta è stata minore.
Per la Tuscia a incidere sono stati in particolare i cantieri della Trasversale a Vetralla. “L’infrastruttura – si legge nel rapporto – ha previsto per il suo pieno sviluppo una perdita di suolo pari quasi a 40 ettari tra il 2016 e il 2017”. Per la precisione, Vetralla è seconda nel Lazio per suolo consumato, sia come incremento in percentuale (+6,8), sia come incremento in ettari (42). Per quest’ultimo parametro inoltre è il quinto comune italiano.
Montalto di Castro, invece, risulta essere il primo comune nel Lazio e il secondo su scala nazionale dove si è costruito di più rispetto all’anno precedente. A pesare sul calcolo finale in questo caso sono i campi fotovoltaici che continuano a sorgere intorno alla cittadina. Infatti, anche le superfici coperte da questi pannelli, seppure strutture reversibili, vengono inserite da Ispra all’interno della classifica sul consumo di suolo al pari di strade, case e centri commerciali. A Montalto le nuova installazioni hanno ricoperto più di 60 ettari di terreni agricoli negli ultimi 12 mesi monitorati. Roma, per avere un metro di misura, ha avuto un incremento di soli 36 ettari da un anno a un altro come superfici consumate.
Infine c’è Bomarzo, dove secondo Ispra il valore in percentuale dell’incremento del consumo di suolo è stato del 5,5%, terzo su scala regionale.
“E’ un consumo di suolo a oltranza quello che in Italia continua ad aumentare anche nel 2017, nonostante la crisi economica. Tra nuove infrastrutture e cantieri, la superficie naturale si assottiglia di altri 52 chilometri quadrati negli ultimi 365 giorni. In altre parole consumiamo ogni due ore un’intera piazza Navona” spiegano dall’Ispra.