La politica ha bisogno di comportamenti etici, non predicati ma praticati. In altri termini, i politici debbono testimoniare con la propria vita personale, oltre che nell’impegno pubblico, onesta e legalità. D’altra parte, gli antichi dicevano che la moglie di Cesare non basta che sia onesta, ma lo deve pure sembrare.
E’ per questo motivo che il tema dei conflitti di interesse è sempre più centrale. Il problema riguarda molti amministratori, chiamati oggi più che mai a rendersi conto che la sfiducia dei cittadini si annida proprio in queste cose, che non sono per nulla piccole anche se a prima vista lo posso sembrare. La norma che scatta per il cittadino semplice, laddove venga messo in ginocchio perché costretto a pagare un danno erariale, non può non valere per un amministratore. Allo stesso modo, se un Comune, la Regione o un ministero emana bandi pubblici per finanziare progetti con cifre significative, può certamente partecipare anche il parente o l’affine di un amministratore, certo che sì… questo parente può anche vincere ed ottenere un cospicuo finanziamento, infatti dal punto di vista del formale rispetto della legge non c’è nessuna violazione, tanto meno alcun reato, ma – ci si chiede – è opportuno? E’ opportuno che un parente stretto di un politico partecipi a un bando gestito dall’ente amministrato dal politico in questione? Tanti risponderanno che non si può essere penalizzati perché parenti o affini “di”, per carità… ma il tema è un altro: il cittadino che osserva, che fatica ad andare avanti e ad arrivare alla fine del mese, il cittadino che non vince mai nulla, che non riesce neppure a sapere come e quando partecipare ad un bando o a un avviso, che pensa quando vedrà il parente o l’affine del politico tal di tali risultare vincitore? Penserà comunque che esiste un conflitto di interesse… e la politica perde così credibilità. Il nipote del sindaco che vince un bando del Comune, il figlio del ministro che vince un bando del ministero, la sorella del consigliere regionale che vince un bando della regione… tutto legale, tutto legittimo, ma forse l’opportunità vorrebbe che queste cose non accadessero, che fossero evitate, che si evitasse di alimentare la sfiducia verso la politica.
Per ridare fiducia all’Italia, Paese di familismo e raccomandazioni, sarebbe sufficiente rimuovere il non opportuno ed applicare l’antico monito di cui si parlava a proposito della moglie di Cesare.