Quando si dice i giovani. In mezzo a tanta falsità e ipocrisia, in Comune le vere novità degne di nota sono per ora rappresentate da due ragazzi, tutti e due della Lega, Stefano Evangelista e Claudia Nunzi.
Oggi parliamo del primo, protagonista di una dichiarazione che riportiamo integralmente: “Sono stato nominato presidente del Consiglio comunale di Viterbo, incarico che onorerò con rigore e responsabilità. E’ noto a tutti il mio essere espressione di uno specifico partito, ma credo che ciò non possa minimamente inficiare nella corretta gestione di questo ruolo, nel mio essere imparziale e nella costante ricerca di equilibrio e mediazione che a un presidente del Consiglio è richiesta. Come organo super partes vigilerò sulla corretta attuazione della legge, dello statuto e del regolamento, a favore di un essenziale confronto e di una democratica dialettica tra le parti. Ho 26 anni, e da quanto emerso risulto essere il presidente del Consiglio più giovane che abbia mai presieduto il Consiglio comunale di Viterbo e tra i più giovani presidenti dei Consigli comunali d’Italia. Sono orgoglioso di questo e spero che la mia giovane età possa essere motivo d’orgoglio anche per tutti voi. In una fase storica in cui ai giovani sono riservate sempre meno possibilità di crescita, e non solo in ambito professionale, credo che l’assegnazione di questo incarico vada nel senso di voler finalmente dare spazio anche ai giovani, senza pregiudizio e ricordando che l’inesperienza e l’età anagrafica non necessariamente sono sinonimo di ingenuità o di incompetenza. La bassa affluenza alle urne registrata in questa ultima tornata elettorale è emblema dell’allontanamento che i cittadini vivono dalla politica. Cercherò, per quanto mi è possibile, con il mio mandato di riavvicinare la politica ai viterbesi. La politica e la percezione che I cittadini ne hanno dipende dal modus operandi di coloro che la esercitano e per questo, ho invitato ogni consigliere che vorrà intervenire nelle sedute che verranno, a conservare sempre il massimo rispetto nei confronti dei colleghi e del luogo in cui esercitiamo il nostro mandato. La qualità del nostro dibattito sarà parametro della qualità del consiglio comunale. Infine, come presidente del Consiglio, nel rinnovare il mio impegno nel massimo rispetto di questo ruolo e dei doveri che con esso assumo, ho ricordato che spesso i più grandi risultati nascono da punti di vista e soluzioni diverse ad uno stesso problema. Sono convinto che ogni consigliere voglia davvero lavorare per Viterbo e per i cittadini dando risposte concrete alle tante mancanze e alle tante inefficienze che oggi Viterbo vive. E convinto di questo, ho invitato tutti a collaborare. Ho infatti ribadito che è dalla concertazione e dallo scambio che nascono spesso le migliori opportunità di sviluppo”.
Come inizio non è male.