L’assistenza sociosanitaria fa acqua da tutte le parti: in provincia di Viterbo la situazione è critica, ma chi di dovere sembra latitante. Ed è una vergogna che la politica, di fronte a ciò, si allontani ogni giorno di più da valori imprescindibili quali quelli che attengono alla tutela della dignità umana, ovvero al senso di comunità che dovrebbe pervadere ognuno di noi e prima di tutto chi è stato chiamato a governare.
Tutto ciò avviene con la complicità di taluna stampa locale, di improvvisati politologi del tweet, che quotidianamente vendono notizie al servizio del padrone di turno, nascondono quelle vere, ritenendo che è meglio ignorare i problemi di chi soffre forse perché non hanno mai avuto un anziano non autosufficiente in casa. Nessuno parla della scarsa e inadeguata assistenza domiciliare che copre poco più di 3 anziani bisognosi su 10, né di quanto costa a una famiglia pagare di tasca propria i servizi che lo Stato non garantisce. Si fa finta di non sapere che ci sono famiglie che devono scegliere tra il curare i propri cari o mangiare; che le rsa costano moltissimo, motivo per cui molti nuclei non riescono ad usufruirne; che è un dramma incommensurabile quello vissuto da chi ha bisogno di riabilitazione a domicilio; che costano un patrimonio le cure delle piaghe da decubito; che non si fanno più trasfusioni a domicilio; e che è diventato impossibile anche far fare le analisi in casa ai non autosufficienti. E vogliamo parlare dei ragazzi speciali, del calvario delle famiglie dei diversamente abili, lasciate sole con i loro problemi e le loro spese?
Ecco, certa stampa sapere che al Pd spetta parlare di questi problemi, portando avanti le proposte che servono per la loro risoluzione. La politica vera è questa, è quella che si occupa delle persone, non dei potenti da non disturbare, è quella che dice come cambiare la sanità e l’assistenza sociosanitaria a Viterbo. La politica vera non è quella che avalla la congiura prezzolata del silenzio, che impedisce di correggere gli errori e di dare risposte a chi soffre.
Bisogna rimettere le mani nella gestione delle poche risorse per il territorio, bisogna ripensare i tagli all’assistenza domiciliare non compensati dalle inutili case della salute che sono state aperte, le quali non risolvono i problemi dei malati, ma forse quelli di taluni operatori. Occorre avere servizi di qualità erogati dai privati più capaci ed efficienti, senza preoccuparci sempre degli amici. Occorre avere un ospedale con tecnologia innovativa e moderna, che non diventi, per carenza di assistenza socio sanitaria e inutilità delle case della salute, un cronicario da cui i malati fuggono.
Queste cose il Pd deve dirle con forza, impegnandosi ancor di più se a sbagliare sono persone ritenute vicine: la gestione è dei tecnici, questa è la verità, e la politica non può più soffocare tutto, mettendo le mani dappertutto. Il Pd deve dire no a questo stato di cose con i suoi amministratori e i suoi sindaci. Basta silenzi conniventi e sudditanza romana. I malati e i non autosufficienti vengono prima di tutto anche se per tanti prezzolati pennivendoli questa non è politica. No, non funziona così: il Pd vuole essere la voce di chi non ha voce.