Non si spengono le polemiche sul documento di sostegno ad Antonella Bruni firmato da poco meno di ottanta sostenitori, o presunti tali, dell’esponente animalista, candidata alle comunali nella lista di Fondazione. Alcuni dei sottoscrittori, o presunti tali, di quel documento, in cui si chiedeva la testa della neo assessora allo sviluppo economico Alessia Mancini, hanno disconosciuto le firme chiedendo spiegazioni alla Bruni.
Fondazione ha già precisato, martedì con un comunicato stampa, che nessuno di quei firmatari del documento è iscritto al movimento civico. E al di là della fuoriuscita polemica della psicologa Rachele Magro, che non ha condiviso il metodo con cui si è arrivati alla nomina ad assessora della compagna di Santucci, il clima dentro Fondazione non sarebbe esattamente quello dei lunghi coltelli. Almeno a sentire Giancarlo Paglia, “custode” della Fondazione santucciana.
“Tre firmatari, o evidentemente presunti tali, della lettera al sindaco contro la nomina ad assessore di Alessia Mancini, dichiarano che in realtà loro non hanno firmato proprio niente. Non entro nel merito, saranno altri a far luce su quanto accaduto – scrive Paglia -. E non voglio nemmeno prendermela con i giornali, loro del resto con quel ‘riceviamo e pubblichiamo’ si scaricano le responsabilità su quanto riportato nell’articolo, appunto, pubblicato. Anche perché credo che un giornale non abbia sempre la possibilità di andare a controllare la veridicità di quanto ricevuto, soprattutto come in questo caso le firme dei sottoscrittori”.
Più grave, secondo Paglia, “scrivere titoli a effetto che sembrano voler raccontare una loro verità. Ho letto, per esempio, di cento dissidenti, di abbandoni di massa, di futuri abbandoni, di scioglimento del movimento Fondazione. Non so sinceramente dove prendano le notizie questi giornalisti o blogger, forse cenare più leggero aiuterebbe un sonno rilassante allontanando gli incubi di una affannata rincorsa al premio Pulitzer”.
“Io probabilmente non so quello che succede dentro Fondazione, anche se sono uno di quelli che apre e chiude gli uffici, accende le luci quando arriva e le spegne quando se ne va e ‘di solito non pulisce il water’ perché le pulizie non gli competono – continua l’esponente di Fondazione -. E sono anche uno di quelli che partecipa a tutte le riunioni, riceve e spedisce mail, partecipa alla chat del gruppo, conosce tutti i candidati per nome, cognome, professione, competenze, indirizzo, data di nascita, codice fiscale, numero di telefono, indirizzo mail, misura del giro vita e misura dei piedi. E personalmente ne posseggo anche tutte le schede e le foto segnaletiche. Evidentemente per avere notizie di disastri, tragedie, lotte intestine, scioglimenti e abbandoni di massa, devo leggere certi giornali o blog. Anche perché a giudicare da quello che leggo nella nostra chat, l’ambiente mi sembra sereno e felice per la nomina dei nostri assessori e dei nostri consiglieri. Però evidentemente la realtà non è quella che viviamo ma quella che vogliono raccontarci gli altri”-
La verità, secondo Paglia, è invece molto più semplice: “A parte un paio di abbandoni dovuti a del malumore o delusione umanamente comprensibile, anche se non giustificabile, Fondazione è più unita che mai”.