Alla Asl succedono cose da pazzi. Roba da non credere se non fosse che sta tutto scritto nero su bianco negli atti pubblicati nell’albo pretorio.
C’è in particolare una determina di circa un mese fa con cui quattro unità di personale esterno – tutte dipendenti della società che gestisce in appalto il Cup – vengono spostate, “per esigenze organizzative”, negli uffici amministrativi a supporto degli impiegati dell’azienda. Sì, quattro unità di personale esterno con tanto di nomi e cognomi, che la Asl non sarebbe tenuta neanche a conoscere, trattandosi di dipendenti altrui.
L’accaduto – già grave di per sé in quanto potrebbe aprire un precedente pericoloso sul piano delle rivendicazioni del personale esterno, che a questo punto è legittimato a considerarsi a tutti gli effetti nei ranghi del pubblico impiego regionale – assume i connotati della beffa ai danni degli altri dipendenti della stessa società. Ai quattro fortunati, infatti, oltre a mansioni migliori, vengono anche aumentate le ore di lavoro.
Ma non finisce qui. La decisione della Asl arriva a poche settimane dall’insediamento della nuova società di gestione del Cup, che, pur assorbendo il personale già in capo alla società che sta per lasciare il servizio, si troverà costretta, a causa della riduzione del budget che gli ha permesso di aggiudicarsi il bando, ad operare forti tagli che si tradurranno in riduzioni di orario per tutti. O meglio, per tutti tranne che per i quattro fortunati che la Asl ha individuato per tempo, mettendo per iscritto che non solo non perderanno il posto di lavoro, ma che anzi, contrariamente ai colleghi che dovranno rinunciare a una parte di stipendio a causa del minore impegno richiesto, lavoreranno di più.
Inutile ogni commento. E’ di tutta evidenza che si tratta di una decisione del tutto arbitraria presa probabilmente secondo logiche politiche che tendono come al solito a privilegiare alcuni a scapito di altri. Sulla questione sarebbe necessario un serio approfondimento.