Nominato l’amministratore delegato di Talete nella persona del presidente uscente Salvatore Parlato, il quale però ha già detto che si dimetterà non appena sarà eletto il nuovo sindaco del Comune di Viterbo, che, da principale azionista della società, ha tutto il diritto di fare le scelte che meglio crede.
La posizione assunta da Parlato sembra essere il frutto di quell’accordo trasversale tra destra e sinistra che negli ultimi anni – dopo essere stato mandato via il moderato Stefano Bonori, quand’anche si fosse reso protagonista di una decisa azione di risanamento dei conti – ha tenuto banco all’interno dell’Ato, come dimostrano i rapporti di grande cordialità tra lo stesso Parlato (gradito a Panunzi) e l’ex presidente Marco Fedele in quota Fratelli d’Italia.
Questo accordo, nei piani degli ex Ds e della destra, dovrebbe reggere l’onda d’urto anche nei prossimi anni e poco importa se nel frattempo non viene risolto manco uno – a cominciare dai dearsenificatori che non funzionano – dei problemi idrici che assillano i cittadini della provincia di Viterbo. In questo quadro, come biasimare il nuovo sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi che ha ribadito il suo no all’ingresso nella società? Come al solito, il vecchio critico d’arte potrebbe averci visto giusto.