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Home » Politica » Bigiotti-Frontini: una marmellata troppo appiccicosa

Bigiotti-Frontini: una marmellata troppo appiccicosa

24 Giugno 2018

Che Francesco Bigiotti, primo cittadino di Bagnoregio, sia un buon sindaco sarà pur vero. Ma che sia uno stratega del management turistico e culturale è tutto da dimostrare. Senza con ciò voler nulla toglierle, è infatti fin troppo evidente che il boom della città che muore non è figlio di questi anni, ma semmai è il coronamento di un’immagine depositata da decenni e decenni nella memoria collettiva di mezzo mondo grazie ai reportage giornalistici e cinematografici che, già negli anni Cinquanta, portarono Civita alla ribalta internazionale.

Bigiotti però sicuramente sa vendere bene se stesso, anche se finora, come dimostra la promessa mancata dell’assessorato in Regione, ci ha guadagnato abbastanza poco. A risarcirlo adesso ci penserà Chiara Frontini, che, proprio in virtù delle sue grandi “doti manageriali”, se vince lo nominerà assessore. Ma voi ci credete che le cose stanno così? Ci credete che la Frontini ha scelto Bigiotti per merito e non per calcolo politico? Noi no.

Molto più concretamente, la Frontini ha ingaggiato Bigiotti ben sapendo che potrebbe essere l’anello di congiunzione con la Regione di Zingaretti, cosa da non poco da ricevere in dote vista la scarsità di rapporti che lei, giovane candidata civica, può vantare presso la Pisana. Allo stesso modo, Bigiotti, non nominato assessore a Roma, e quindi fatto uscire dalla porta principale per spianare la strada ad Alessandra Troncarelli, vede in questa operazione la possibilità di rientrare in qualche modo dalla finestra, appropinquandosi a fare l’ambasciatore del capoluogo della Tuscia presso il presidente.

C’è oltretutto da immaginare che l’astuto sindaco bagnorese, prima di accettare l’offerta della Frontini, si sia consultato o con Zingaretti o con il suo entourage, il che conferma il continuo tentativo dell’attuale amministrazione regionale di scendere a patti pure con il diavolo pur di non andare a casa. Tenuto in piedi da qualche pezzo di Forza Italia, con la complicità del M5S, Zingaretti, grazie a Bigiotti, si amicherebbe a Viterbo gli ambienti della destra vicini alla ipotetica sindaca civica. E la cosa, dal suo punto di vista, non guasta.

Insomma, tutto bene quel che finisce bene, si potrebbe commentare, se non fosse, però, che a livello politico tutta questa storia ha ancora una volta il sapore un po’ disgustante della marmellata troppo appiccicosa. Solo due dati: Bigiotti, candidato alle regionali nella lista promossa da Smeriglio che vedeva in campo anche Filippo Rossi, adesso passa con chi (la Frontini) contro Filippo Rossi si è scagliata come un treno in tutti questi mesi, peraltro dopo che lo stesso Rossi è stato sonoramente sconfitto anche alle comunali nonostante l’appoggio sotto mentite spoglie portatogli dal solito Smeriglio tramite l’ex consigliere regionale Riccardo Valentini. Da parte sua, la Frontini, che sin qui si è sempre dichiarata estranee alle liturgie della vecchia politica, con questa mossa dimostra l’esatto contrario di quello che dice. A conforto di ciò giunge la notizia che qualche giorno fa dalle parti del suo comitato elettorale sarebbe stato visto Francesco Serra. Sì, proprio lui, quello la cui candidatura è stato il frutto del peccato che la Regione ha permesso ad Enrico Panunzi di compiere nell’impunità pur sapendo che avrebbe fatto male al Partito democratico.

E per concludere un’ultima domanda: ma può un sindaco in carica fare l’assessore in un altro Comune? A prescindere dalle normative, il tempo dove lo troverebbe?

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