“In tempi di crisi, costruirsi un nemico – gli ‘altri’, gli ‘alieni’ – su cui scaricare le frustrazioni e la rabbia sociale, prodotte dal malgoverno, fa un gran comodo per non assumersi responsabilità”.
Firmato Rifondazione comunista, Usb e lista Lavoro e Beni comuni. La sinistra accoglie così Matteo Salvini, che stasera arriva a Viterbo per chiudere la campagna elettorale di Giovanni Arena.
“Il capo della Lega ex nord viene a Viterbo a parlare ai viterbesi dei problemi della città, in un comizio a sostegno del moderato candidato Arena… O no? – si legge in una nota -. O è il neo-ministro dell’Interno nonché vice-premier, che viene a spiegare a mille pavidi viterbesi che loro ‘vengono prima’ e non se ne erano neanche accorti? E’ fin troppo evidente l’intento di alzare una cortina di fumo, al riparo della quale sarà più facile sparare balle, con argomenti inesistenti, da ritrattare il giorno dopo, con prospettive zero, salvo quella della guerra dei disgraziati contro i più disgraziati”.
Il gioco, secondo la sinistra, non tarderà a scoprirsi: “Anche perché questa storia la conosciamo da almeno novant’anni – continuano Rc, Usb e Lavoro e beni comuni -. . Allora gli italiani in camicia nera acclamavano un istrione in divisa militare; e gli altri in esilio o al confino (che pacchia!). E sappiamo com’è finita. Oggi, è vero, abbiamo la Costituzione democratica del ’48, pagata dai nostri padri col sangue. Ma il consenso passa attraverso valanghe di social-idiozie; e non ci consola il fatto che si tratta ancora di una minoranza in camicia verde (il 17% di una maggioranza di votanti sempre più esigua), perché la zona grigia degli indifferenti (o conniventi?) si sta maledettamente espandendo, come un cancro. Karl Marx scrisse che, se la storia si ripete, la prima volta è come tragedia e la seconda come farsa. La tragedia del ‘900 non ci è piaciuta affatto. E la farsa del cacicco leghista non ci fa ridere neanche un po’”.