Viterbo va inserito nelle aere di crisi complesse. Lo sostiene il segretario generale territoriale della Cisl, Fortunato Mannino, analizzando la difficile situazione occupazionale della Tuscia.
“Purtroppo, la crisi economica che ha investito l’intero Paese, nella nostra provincia e nel nostro capoluogo, ha determinato una recessione economica e una perdita di posti di lavoro che hanno avuto un impatto notevole sul tessuto sociale locale – afferma Mannino -. E’ doveroso citare il triste destino dell’azienda Maico di Orte, la chiusura dell’ex Alta di Bagnoregio, le importanti difficoltà che molte realtà aziendali del distretto di Civita Castellana hanno incontrato, le preoccupazioni dei lavoratori della Unopiù che a settembre non potranno più usufruire degli ammortizzatori sociali. Le aziende sopra elencate, con l’indotto che generavano, sono solo quelle più rappresentative della produttività viterbese sviluppata anche da una miriade di altre più piccole ditte, aziende e fabbriche che hanno affrontato questo lungo e difficile periodo economico”.
Mannino ammette come in questi ultimi mesi si sia registrata una piccola ripresa, lenta e di modeste dimensioni “ma che comunque infonde fiducia”. “Per potenziare questa crescita, per non perdere le opportunità di rilancio che si potranno cogliere, la Cisl di Viterbo, attraverso le proprie strutture territoriali e regionali, chiede che possa aprirsi un tavolo di confronto con la Regione Lazio per meglio spiegare la situazione sopra esposta – continua il sindacalista della Cisl -.Se il nostro territorio venisse inserito fra le aree di crisi complessa avrebbe la possibilità di risollevarsi accedendo ad una serie di benefici, investimenti e ammortizzatori sociali che mai, come oggi, sono stati messi a disposizione dalle Istituzioni regionali e nazionali”.
Per raggiungere questo risultato, la Cisl confida anche nell’impegno dei parlamentari eletti nel territorio e auspica “che la nuova amministrazione comunale, che fra pochi giorni si insedierà, possa far sua questa iniziativa: per il bene della città di Viterbo e di tutto il territorio provinciale”.