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Home » Territorio » Il turismo laziale ricomincia dal vino

Il turismo laziale ricomincia dal vino

18 Giugno 2018

Si è svolta al museo del Vino di Castiglione in Teverina, la prima tappa del tour “Lazio, la Regione delle meraviglie’, gli Stati generali del turismo organizzato dalla Regione Lazio per elaborare e condividere con i principali attori che operano nei territori e con gli esperti di settore delle cinque province del Lazio, le scelte strategiche che saranno alla base del nuovo Piano del turismo 2018 – 2020. L’obiettivo è continuare a lavorare su un nuovo modello di sviluppo del turismo capace di valorizzare e promuovere in modo unitario il bello del Lazio nel mondo.

“Con questo primo incontro si apre una stagione nuova per il turismo del Lazio che riconosce al settore un ruolo di primo piano per lo sviluppo economico – ha annunciato Lorenza Bonaccorsi, assessore al turismo della Regione Lazio -. Siamo partiti da un luogo di eccellenza della provincia di Viterbo, il Muvis, museo del vino più grande d’Europa che conserva e tramanda le migliori tradizioni dei territori e che oggi ospita anche una scuola di formazione per futuri operatori dell’accoglienza turistica.

L’assessore Lorenza Bonaccorsi

Partiamo da qui chiamando a raccolta intorno a 8 tavoli di lavoro i rappresentanti pubblici e privati di questo territorio, per un confronto aperto e partecipato. La visione di partenza che ho indicato è una strategia di sviluppo sostenibile. Questo deve essere il principio trasversale che investe tutti gli ambiti del settore, dai servizi per la mobilità e l’accessibilità, alla valorizzazione delle aree verdi e del turismo outdoor, dal potenziamento dell’offerta culturale alla valorizzazione delle risorse agroalimentari.

La provincia di Viterbo offre un patrimonio immenso di bellezze, qui ci sono paesaggi unici, borghi antichi, tra cui 3 inseriti nella lista dei Borghi più belli d’Italia, molteplici siti culturali, archeologici e Unesco, 4 strutture termali e un largo paniere di prodotti tipici di qualità. C’è un’offerta turistica molto articolata con 114 strutture alberghiere e oltre 1100 strutture extralberghiere inclusi gli agriturismi. Nel 2017 sono stati più di 375.000 i visitatori nei musei e nei siti culturali della provincia di Viterbo.

Seguendo il principio della sostenibilità noi vogliamo migliorare la qualità della vita dei turisti visitatori e il benessere dei residenti di questi territori. Le nostre linee di intervento dovranno integrare più settori produttivi anche per delocalizzare e destagionalizzare i flussi turistici indirizzandoli verso le aree interne dalle grandi potenzialità di crescita, ma ancora troppo poco conosciute”.

Otto i gruppi di lavoro: Alla scoperta del Lazio tra montagna, sentieri e cammini di fede; Il turismo sportivo e il litorale laziale; Il fascino dei luoghi, la storia del Lazio; Sapori agresti e marini, il benessere nel Lazio; Innovazione, start up, imprese e reti di comunicazione; Il Lazio a misura d’uomo, infrastrutture e accessibilità; Governance del turismo e semplificazione normativa; Eccellenze locali, accoglienza globale.

Le riflessioni e i contributi continueranno anche attraverso l’utilizzo di una piattaforma web dedicata e i canali social, mentre i lavori svolti a conclusione del tour verranno raccolti in un documento di sintesi che sarà presentato nell’ambito di un incontro conclusivo in programma a Roma.

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