In attesa che il ballottaggio decreti chi sarà il prossimo sindaco, o la prossima sindaca, un vincitore in questa campagna elettorale già c’è. E si chiama Schenardi. Il Gran Caffè di Corso Italia, che dopo tante vicissitudini ha riaperto i battenti a metà aprile grazie alla coraggiosa iniziativa dell’imprenditore romano Urbano Salvatori, ha riacquistato in questi due mesi la centralità che aveva sempre avuto fino agli anni Novanta, tornando ad essere il salotto buono della città dei papi.
Certo, è ancora presto per poter dire se quella di Salvatori è una scommessa vinta, ma di sicuro il patron dello storico caffè ha azzeccato i tempi per riaprire la struttura: proprio in mezzo alla campagna elettorale delle politiche e delle regionali, e alla vigilia di quella per le amministrative. Una tempistica che gli ha consentito di avere la sala interna occupata un giorno sì e l’altro pure dagli appuntamenti elettorali dei candidati, con tanto di sfilata di big nazionali (da Gasparri a Giorgia Meloni).
La vera scommessa per Schenardì partirà però lunedì 11 giugno, all’indomani del ballottaggio, quando, senza più i fuochi della campagna elettorale e senza più la politica ad affollarlo, il caffè dovrà dimostrare di saper mantenere il riconquistato ruolo di “salotto”. Di certo la prossima amministrazione, sia essa a guida Arena o Frontini, un suo contributo alla causa potrà darlo. Magari iniziando dal rilancio del centro storico, senza il quale non c’è Gran Caffè che tenga.