Pochi finora lo hanno messo in evidenza, essendo tutti presi a segnalare la disfatta del Pd, l’arretramento della Lega rispetto alle politiche, la sconfitta di Filippo Rossi, l’evanescenza del M5S a livello locale. Ma c’è un’altra forza politica che domenica scorsa ha ottenuto risultati nettamente inferiori alle aspettative. Si tratta della Fondazione di Gianmaria Santucci che rispetto al 2013, l’anno dell’esordio sul palcoscenico politico locale, perde 421 voti. Cinque anni fa, va detto, Fondazione giocava la partita in proprio con lo stesso Santucci candidato sindaco, mentre stavolta si è presentata alleata con il centrodestra a sostegno di Giovanni Arena.
Va anche detto però che in questa tornata Fondazione si è presentata come un aggregatore di liste civiche. Ma l’area del cosiddetto civismo era particolarmente affollata, essendo occupata anche dalle liste di Chiara Frontini, di Filippo Rossi, dalle due alleate della Ciambella e dalle due che sostenevano Francesco Serra. Curioso, ma nemmeno tanto, che poi i candidati più votati, gli unici a superare quota cento preferenze, di una lista di natura civica siano poi stati gli esponenti più politici: lo stesso Santucci, l’ex assessore al bilancio Paolo Barbieri, il socialista Sergio Insogna, l’animalista Antonella Bruni, già presidente del consiglio comunale ai tempi di Meroi con la maglia di Forza Italia.
Il fenomeno, a ben vedere, assume aspetti paradossali e riguarda un po’ tutte le liste. Tutte a rivendicare il proprio civismo in contrapposizione al marciume dei partiti ma poi quelli che prendono i voti sono sempre i soliti volti noti. E guarda caso là dove i volti noti scarseggiano, vedi Lega e M5S, scarseggiano anche i voti.