Se ne parlava da settimane, si diceva di strane manovre in atto in molti ambienti soprattutto di centrodestra e alla fine il voto disgiunto (preferenza a un candidato a sindaco che non sia quello della lista e del candidato a consigliere che si è deciso di sostenere), per quanto poco diffuso, si è materializzato ai danni di Giovanni Arena, che ha ottenuto 723 voti in meno della coalizione, e di Luisa Ciambella (-310). Nel 2013 lo stesso trattamento era toccato a Giulio Marini.
Sebbene non sia possibile incrociare in maniera inequivocabile i dati (infatti, vanni tenuti a mente pure i 1.656 voti in più presi da tutti i candidati a sindaco rispetto alla somma dei voti di tutte le singole liste) ne hanno beneficiato gli altri sei aspiranti primi cittadini, che aumentano, tutti quanti, le loro preferenze: Frontini +1183, Serra +427, Rossi +590, Erbetti +257, Taglia +132 e Celletti +1.
Verosimilmente ad Arena sono mancati un po’ di voti della Lega, assolutamente insoddisfatta della scelta ricaduta sul candidato forzista laddove il senatore Umberto Fusco ha tentato fino all’ultimo momento di imporre Alessandro Usai. Alla Ciambella invece potrebbero essere venuti meno qualche voto del Pd “emigrato” verso Francesco Serra e un po’ di voti delle liste civiche che, secondo alcuni, avrebbero preso il volo verso Chiara Frontini.