Gli scavi archeologici preventivi ai lavori di consolidamento e restauro del Castello Baglioni Santacroce di Graffignano (2009-2011) hanno portato alla scoperta di tre immondezzai di età tardomedievale e rinascimentale (metà XV-fine XVI secolo), due dei quali scavati nel banco roccioso. Il materiale recuperato (circa 3.000 frammenti di ceramica, numerosi manufatti in metallo e in pietra ed alcune monete, oltre ad un notevole quantitativo di ossa animali) è di eccezionale interesse, sia dal punto di vista della qualità dei prodotti, sia per lo stato di conservazione: il lavoro di ricomposizione, documentazione e schedatura condotto dagli specialisti dell’Università della Tuscia ha permesso di ricostruire almeno un centinaio di esemplari di ceramiche da mensa, da cucina, da dispensa e per usi vari, impiegati tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento. L’associazione con i resti di pasto e con gli altri materiali permette inoltre di acquisire importanti informazioni sulle abitudini alimentari e su numerosi altri aspetti della vita quotidiana nella residenza signorile.
Il materiale ritrovato e gli studi su di esso condotti saranno al centro di una tavola rotonda, intitolata “I pozzi da butto del Castello Baglioni Santacroce di Graffignano. Dallo scavo al progetto di valorizzazione”, che domenica 17 giugno 2018 alle 17.