“Quando faccio politica mi portano sempre in luoghi dove tutto vogliono ascoltare tranne discorsi di politica: quindi fate quello che volete. Non è che io per andare a rompere il cazzo ai ragazzi in discoteca devo parlare del mio programma, anzi vi dico che non c’è un programma: Sutri andrà avanti perchè è bella, che la gente venga, che chi ha questo locale diventi più ricco e la smetta di fare cose abusive come questa. Gli daremo l’autorizzazione per 10 anni, gli daremo la garanzia che nessun politico verrà a rompere il cazzo”.
A Sutri giovedì sera, a grande richiesta, è andato in scena l’ennesimo Vittorio Sgarbi Show. Il critico d’arte e candidato a sindaco ancora una volta ha dato il meglio (o il peggio a seconda dei punti di vista) di sé. Ormai quando c’è lui la gente rallenta come davanti agli incidenti stradali.
L’aulico comizio è proseguito con un’ode all’origine del mondo, nel senso ritratto dal celebre pittore Courbet (immaginiamo caro a Sgarbi): “Viva la figa”. Ma, nel rispetto della parità di genere e del politicamente corretto, il candidato a sindaco, “per essere dalla parte delle donne”, ha esteso l’encomio anche al corrispettivo maschile: “Viva il cazzo”.
Il finale è stato nel segno della filosofia. Epicurea: “Naturalmente la vita è fatta di lavoro, di fatica, di dolore, ma l’obiettivo dell’uomo è di essere felice e di raggiungere il piacere. Quando uno è in un posto in cui può cuccare è inutile che lo disturbi, preferisco dividere e liberare le coppie”.
Una domanda: ma se questo qui diventa sindaco, chi cazzo lo firma il Tso?