La sintesi del dramma che stanno vivendo anche in provincia di Viterbo molte persone di sinistra che il 4 marzo hanno votato Movimento 5 Stelle, fidandosi dei proclami di Di Maio che in campagna elettorale aveva sempre escluso qualsiasi alleanza con la Lega, arriva dell’ex parlamentare grillino Massimiliano Bernini. Uno che proviene proprio dalla sinistra e che adesso deve rassegnarsi a vedere il movimento in cui ha creduto e militato dar vita a un governo di destra che più di destra non si può.
“Grazie alle nomine del presidente della Repubblica – dice in un post su Facebook condiviso con altri militanti e simpatizzanti – è nato il governo del cosiddetto cambiamento. Vedrò e vedremo di quale cambiamento si farà interprete. Per quanto mi riguarda, confermo il mio no al contratto siglato tra M5S e Lega, quindi la mia contrarietà a questo esecutivo. Ovviamente, come sempre, sono disponibile a riconoscere di aver sbagliato valutazione qualora l’attuale governo consenta al nostro Paese di progredire dal punto di vista dei diritti, dell’uguaglianza sociale e della sostenibilità ambientale. Per questo rivolgo a tutti i miei più sinceri auguri”.
Bernini mette sotto accusa “la narrazione semplicistica e fomentatrice su alcuni temi estremamente delicati come l’immigrazione, che richiederebbero invece ben altri approcci molto”. Non condivide “l’aspetto sulla ‘difesa personale sempre legittima’ visto che nel corso dei 5 anni di mandato parlamentare come ho visto da vicino la ‘benzina sul fuoco’ che la Lega e tutto il centrodestra hanno utilizzato su questo tema”.
“Non mi convince – scrive in un altro post – l’assenza di riferimenti alle unioni civili, alla legalizzazione delle droghe leggere, alla smilitarizzazione delle forze di polizia, alla ricostituzione del Corpo forestale o di una Polizia ambientale ad ordinamento civile, all’abolizione degli studi di settore, alla soppressione del finanziamento alla scuola privata, alla riforma della protezione civile, ecc. Tutti temi di cui ci siamo occupati nel corso della XVII legislatura, con leggi e proposte votate anche in rete dai cittadini. Non capisco, probabilmente per un mio limite, la questione della legge sul salario minimo che rischia di appiattire verso il basso le remunerazioni delle varie tipologie di lavoro e non mi convince affatto l’istituzione di un ministero per le disabilità (compreso il nome) e il punto relativo ai campi nomadi”.
E infine: “Con riferimento alle Regioni del Sud, si è deciso, contrariamente al passato, di non individuare specifiche misure con il marchio ‘Mezzogiorno’, nella consapevolezza che tutte le scelte politiche previste dal presente contratto (con particolare riferimento a sostegno al reddito, pensioni, investimenti, ambiente e tutela dei livelli occupazionali) sono orientate dalla convinzione verso uno sviluppo economico omogeneo del Paese, pur tenendo conto delle differenti esigenze territoriali con l’obiettivo di colmare il gap tra Nord e Sud. Scusate, dove trovo nel contratto Lega-M5S, che abbiamo votato, il passaggio per la costituzione del ministero per il Sud?”.