Enrico Panunzi in piena campagna elettorale contro il Partito democratico. Eccolo, nell’immagine a lato, scortato dal suo assistente personale Gianluca Benedetti, mentre esce dalla sede del comitato di Francesco Serra. E’ stato pizzicato da un cittadino che si trovava lì davanti, il quale è rimasto letteralmente scandalizzato dalla scenetta, tanto da inviare subito la foto alla nostra redazione con una didascalia molto chiara: “Vergogna”.
Sembra che prima sia uscito Benedetti per assicurarsi che non ci fossero in giro occhi indiscreti. Quindi, Panunzi, che spiava la strada da dietro le vetrate, ricevuto il segnale di assenza di pericolo, avrebbe guadagnato la porta, dirigendosi a passo veloce verso l’auto parcheggiata nei pressi. Che spettacolo.
Sembra ancora che poco prima s’era svolto un vero e proprio vertice: l'”unità di crisi” s’era riunita al gran completo per mettere in atto le ultime strategie prima dell’appuntamento di domenica prossima.
Eletto in Regione cinque anni fa con il sostegno determinante della corrente moderata (fioroniana), ed in contrasto con gli ex Ds, poi riconfermato il 4 marzo scorso grazie ai voti presi dal Pd per la presenza, oltre che sua, di Luisa Ciambella, il consigliere regionale di Canepina ha di fatto dichiarato platealmente guerra nucleare alla maggioranza del suo partito. La foto che pubblichiamo in questo articolo fa seguito ad altre scattate durante una cena elettorale per Serra in cui Panunzi, con codazzo al seguito, avrebbe addirittura aizzato i commensali contro Luisa Ciambella.
Staremo a vedere tra qualche giorno i risultati di tutto ciò. Per ora non resta che prendere atto della realtà, una realtà triste per chi negli anni ha lavorato per irrobustire il Pd, ma a quanto pare inevitabile per l’incapacità degli ex “comunisti” (basti vedere quello che accade anche a livello nazionale) di convivere serenamente con gli altri rispettando le regole della democrazia che vogliono la maggioranza fare la maggioranza e la minoranza fare la minoranza.
Da notare che il regolamento del Pd parla chiaro: chi si candida o fa campagna elettorale contro, si mette automaticamente fuori dal partito.