Se molti elettori grillini con le proprie radici a sinistra vivono come un dramma la nascita del governo gialloverde, non è da meno il disagio di ampi settori del centrodestra, che, dopo aver votato Lega, devono prendere atto della deriva giustizialista e pauperista che rischia di prendere il Paese.
A suonare la sveglia a chi non l’avesse ancora capito ci ha pensato Silvio Berlusconi ieri mattina – non a caso 2 giugno, giorno della festa della Repubblica – con un videomessaggio che simbolicamente ricorda molto la discesa in campo nel 1194: “In questo momento l’alternativa è o noi o loro. Ci opporremo al pauperismo e al giustizialismo, ad ogni atto che mette in pericolo i conti pubblici e il ruolo internazionale del nostro Paese, il lavoro e il risparmio degli italiani, la nostra libertà. Gli italiani di buona volontà – ha aggiunto – devono scendere in campo. Venite con noi per aiutarci a costruire il nostro comune futuro. Oggi l’Italia ha bisogno di ben altro, come nel 1994 quando facemmo nascere il centrodestra. Ancora oggi ci dobbiamo mobilitare per dare voce a un’Italia che non può identificarsi né nel governo gialloverde né nella sinistra. Noi siamo per l’Europa, garante di pace negli ultimi 70 anni dopo due guerre mondiali, ma siamo anche consapevoli che l’Europa deve cambiare, rifondarsi dal basso”.
Dunque, se qualcuno nutre ancora dubbi sul reale atteggiamento di Forza Italia nei confronti del nuovo governo adesso non deve far altro che andarsi a risentire le parole pronunciate dal leader azzurro, che, per durezza e perentorietà, non hanno precedenti. A Viterbo questo stato di cose riserverà necessariamente sviluppi dopo le elezioni comunali, al momento infatti conviene a tutti (a Forza Italia in primis, avendo ottenuto il candidato a sindaco) portare a casa il risultato. Ma poi? Come potranno i quadri dirigenti azzurri, prima che gli elettori, conciliare le direttive che giungono da Arcore e da Roma con un sistema di alleanze rimasto fermo a 20 anni fa? Come potranno a maggior ragione avallare la politica espansionista della Lega se, come si mormora, alcuni candidati del movimento di Salvini chiedono il voto disgiunto nella speranza di indebolire Arena?