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Home » Politica » “Tiriamo fuori l’oro dalla nostra miniera”

“Tiriamo fuori l’oro dalla nostra miniera”

3 Giugno 2018

“Nel porto di Civitavecchia sbarcano seimila turisti al giorno. E’ ora di andarli a prendere”.

Antonella Paris non ha dubbi: sono il turismo e il termalismo la miniera d’oro di Viterbo ed è ora di iniziare ad estrarli.

Dieci anni di militanza dem alle spalle, praticamente il partito lo ha visto nascere, vari incarichi nell’assemblea provinciale tra cui quello di responsabile del forum per lo sviluppo economico, la Paris è candidata nella lista del Pd a sostegno di Luisa Ciambella sindaco.

“L’attività del forum, portata avanti insieme a una squadra di persone motivate e capaci, mi ha permesso di scoprire quali immense risorse si nascondano nel territorio di Viterbo e della Tuscia in generale. Quest’attività di studio è sfociata in un progetto di sviluppo che, se sarò eletta, sarà la base della mia azione amministrativa”.

La Paris non usa il verbo “nascondere” a caso: Viterbo non è mai riuscita a far emergere le sue risorse e a farne un attrattore turistico. “Durante gli ultimi cinque anni – dice – molti passi avanti sono stati fatti ma c’è ancora molto da fare per rendere la nostra una città veramente turistica”.

La miniera di Viterbo, secondo la Paris, prima ancora che d’oro è termale. Anzi, ipertermale: “La nostra acqua – continua – molte altre località rinomate se la sognano. E’ l’acqua migliore sia per impieghi estetici che per cure mediche. Dobbiamo investire in questa ricchezza creando un’offerta più ampia possibile se vogliamo diventare veramente una città termale”.

Ma oltre all’acqua calda, i turisti a Viterbo possono scoprire molto di più: “Un centro storico integro, tra i più belli d’Europa. Frazioni come San Martino al Cimino e Bagnaia. Per non parlare di tutto il bendidio che abbiamo a pochi chilometri di distanza: Civita di Bagnoregio, Caprarola con il suo Palazzo Farnese, Bomarzo con il Parco dei mostri. Tutte queste ricchezze vanno messe a sistema. Bisogna creare un circuito turistico virtuoso sfruttando prima di tutto la vicinanza con Civitavecchia, il secondo porto crocieristico d’Europa dopo quello di Barcellona”.

Collaborazione e partecipazione attiva: questo lo slogan coniato da Antonella Paris, che intende coinvolgere nel suo progetto di sviluppo tutti gli attori: cittadini, associazioni, enti pubblici come la Camera di commercio, l’Università della Tuscia, gli ordini professionali. Tutti insieme appassionatamente per fare uscire Viterbo finalmente dal cono d’ombra e dalla condizione di ultima provincia dell’impero. “Il Comune deve innescare la scintilla e favorire l’iniziativa privata attraverso incentivi e attraverso una detassazione premiante, riservandosi un ruolo di controllo, in particolare sul nostro tesoro, l’acqua termale, e sburocratizzando la macchina amministrativa”.

La Paris non dimentica un altro patrimonio di Viterbo: la Macchina di Santa Rosa. Che sarà anche “immateriale”, come dice il titolo Unesco, ma vallo a spiegare ai facchini che la trasportano. E lei, figlia di facchino, il “peso” della Macchina lo conosce bene.

Per la candidata del Pd, Luisa Ciambella è la la persona giusta per dare sostanza a queste e ad altre idee: “E’ una persona concreta, qualità che difficilmente si trova in una politica fatta di molte chiacchiere e pochi fatti. Soprattutto è una persona giovane, e quindi dotata di freschezza e apertura mentale, ma con almeno 15 anni di esperienza politico-amministrativa”.

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