La nascita del governo gialloverde è destinata ad avere ripercussioni anche in provincia di Viterbo dal momento che nel contratto di governo siglato da Lega e Movimento 5 Stelle è inserita anche una clausola di non belligeranza nei territori.
Massimo Erbetti e Umberto Fusco, al di là di quanto dichiarano in questi giorni per non destabilizzare il proprio elettorato, dovranno quindi necessariamente dialogare e trovare, in prospettiva, un accordo. Soprattutto in questa fase, lo faranno lontani da occhi indiscreti, ma che il senatore del Carroccio abbia ricevuto da Roma il mandato di iniziare a costruire il terreno per future alleanze con i grillini è un dato di fatto che non potranno mantenere nascosto a lungo.
In altri termini, in questi giorni, e cioè fino al 10 giugno, data del primo turno delle comunali, i due movimenti faranno finta di comportarsi come se nulla fosse accaduto, ma al ballottaggio qualcosa potrebbe palesarsi: se non un vero e proprio apparentamento formale, almeno un atteggiamento benevolo da parte del M5S nei confronti della coalizione in cui è presente la Lega. Non sarà facile per gli elettori grillini, in gran parte provenienti dalla sinistra, turarsi il naso e votare Arena (e molti probabilmente non lo faranno), ma questa è la situazione e prima o poi dovranno prendere atto della realtà. Lo stesso discorso vale per gli elettori della Lega, in gran numero provenienti dal centrodestra, anche se in occasione dell’appuntamento elettorale che si svolgerà tra una settimana saranno i grillini (dato che quasi sicuramente non andranno loro al ballottaggio) a dover gestire questa situazione alquanto imbarazzante.
Come detto, Lega e Movimento 5 Stelle hanno tendenzialmente un elettorato molto diverso, ideologicamente e non solo. Il punto del ragionamento sta tutto qua, soprattutto in considerazione del fatto che a livello locale, dove tutti conoscono tutti, è difficile per una persona dimenticarsi del passato per intraprendere nuove avventure che mai e poi mai si sarebbero immaginate.
In sintesi, come reagiranno i cittadini viterbesi di fronte al mutato quadro nazionale? Vedremo gli ex comunisti convertiti al grillismo andare a braccetto con i nuovi fascisti che hanno trovato la loro casa nella Lega? E ancora: gli elettori moderati (Forza Italia) saranno disposti a dare il voto a quella coalizione di centrodestra dove l’azionista di maggioranza (Matteo Salvini) è pronto a far saltare da un momento all’altro – tutto dipende da calcoli opportunistici ancora da verificare – l’alleanza con il loro leader Silvio Berlusconi?