Chiaretta ha una ricetta per tutto. Anzi, una medicina. Spazia da un tema all’altro dall’alto di una cultura sconfinata e una preparazione che al confronto la tuttologa per eccellenza della nazione – la Meloni – gli fa un baffo. Capisce di fondi europei, di politiche per l’immigrazione, di parchi e giardini, commercio e viabilità, scuola e università, rifiuti, cultura e politiche sociali. Salta come una molla da una parte all’altra della città ed è convinta, sostenuta da una cinquantina di irriducibili fan, che sarà lei la grande sorpresa di questa tornata elettorale.
A Viterbo veste insieme i panni della grillina e della leghista e come i grillini e i leghisti veri non parla delle coperture finanziarie che servirebbero per mettere in pratica il suo libro dei sogni. Se glielo fai presente, ti risponde che porterà in città i fondi europei senza però essere convincente quando le si replica che per far scucire i cordoni della borsa a Bruxelles serve tutta una serie di caratteristiche che la città dei papi non ha, a cominciare da una macchina amministrativa comunale (uffici, personale e dirigenti) ben funzionante, la quale dovrebbe essere il motore di un vero governo di cambiamento anche a livello locale. Ma no, su questo tema Chiaretta non interviene, hai visto mai che a toccare certi temi perdi voti. Così come non interviene mai su questioni un po’ più di sostanza, ma senz’altro più rognose a causa degli interessi che potresti andare a toccare, tipo: urbanistica, lavori pubblici, ambiente, costruttori, muratori, manovali e agenzie immobiliari.
Chiaretta vola basso, presenta un compitino scritto in bella copia, ma non va mai troppo in profondità. Meglio non rischiare, guai ad avventurarsi in terreni minati. E’ un po’ come quando a scuola facevi il tema d’italiano e pensavi che ti conveniva di più puntare a un sei striminzito grazie a quattro frasi lineari fatte di soggetto, verbo e complemento oggetto, piuttosto che sviscerare un concetto più articolato, che se il professore lo condivideva ti metteva 10, sennò ti dava 4. Ecco, Chiaretta in queste elezioni punta al sei, convinta che, visto il livello generale, sia il voto di cui accontentarsi per non essere bocciata.
Per fare la fica distribuisce scatolette di finti medicinali a mo’ di materiale pubblicitario. Le apri e dentro il farmaco ovviamente non c’è. Sotto il cartone niente.