Imprenditore compra una pagina di pubblicità su un quotidiano nazionale (a lato) per porre qualche domanda molto interessante a Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Parliamo di un imprenditore serio, Lapo Rattazzi, che interviene in questo modo sul piano di 80 pagine scritto alla Link University nel 2015 anche dal professor Savona sull’uscita dall’euro. Da notare che la Link è un’università molto frequentata dai 5 Stelle. Bene, le due domande di Rattazzi toccano da vicino anche gli elettori della nostra città, in particolare i pensionati che vivono con fatica della loro indennità mensile ed i dipendenti pubblici e privati che vivono del loro stipendio e del loro salario. Per questo vi invitiamo a leggere a lettera.
Invitiamo i cittadini, se non l’hanno ancora fatto, a leggere in particolare la parte in cui si parla delle conseguenze dell’uscita dall’euro così come ipotizzata da Savona: soffermatevi su quella parola “svalutazione” che determinerebbe due anni di perdita del potere di acquisto dei salari. Un fatto gravissimo per chi già oggi fatica a crescere i propri figli e ad arrivare a fine mese con la propria famiglia. A beneficiare dello scenario ipotizzato da Savona sarebbero invece i ricchi, che si possono permettere investimenti esteri. Ma l’artigiano, il coltivatore diretto, la piccola impresa che rappresenta l’80% del nostro tessuto produttivo, come si troverebbero? Sul lastrico, ovvio. Il loro faticoso lavoro risulterebbe ancora meno remunerativo perché perderebbe potere d’acquisto.
Ecco: pure a Viterbo bisogna riflettere e votare, anche alle comunali, ponendoci queste domande. Forse il voto sarà così più riflessivo. Certo, il silenzio interessato delle liste civiche che fanno finta di non capire quello che sta accadendo a Roma, protese a pensare solo al proprio piccolo orticello e al proprio interesse di parte, non aiuta a capire il momento che viviamo. Siamo certi però che i viterbesi nei prossimi giorni prenderanno coscienza di tutto ciò e non disperderanno i voti il 10 giugno.