Se non il più giovane di sicuro è uno dei più giovani candidati alle comunali del 10 giugno. Angelo Rocchi, 19 anni, diplomato al liceo scientifico Ruffini e studente di lettere (indirizzo storico) all’Università della Tuscia, è capolista de “La voce dei giovani viterbesi”, a sostegno di Luisa Ciambella.
Per Angelo si tratta della prima esperienza politica ma il giovane viterbese le ossa se l’è fatta proprio al Ruffini, come rappresentante degli studenti nel consiglio di istituto. “Anche in quel caso c’era da conquistare la fiducia dei miei compagni, c’era da fare campagna elettorale”, dice. Ma a far scoccare la scintilla per la politica sono state le elezioni del 4 marzo, che hanno fatto nascere nello studente la voglia di impegnarsi per la sua città. Di fare sul serio. Stavolta non c’è stata nessuna supplica od opera di convincimento da parte di Luisa Ciambella: “Sono stato io – racconto Angelo – a farmi avanti. Sono stato io ad andare da Luisa, che è un personaggio politico che ho sempre stimato, per accogliermi nella sua lista dei giovani”.
Se sarà eletto, Rocchi intende occuparsi dei temi più vicini a un giovane della sua età: “Temi come quello dell’associazionismo, delle manifestazione culturali, degli eventi sportivi, ma anche del superamento delle barriere architettoniche”.
Per ora tra i sogni nel suo cassetto di 19enne non c’è la politica di professione, ma mai dire mai. “Mi piacerebbe diventare docente universitario di storia contemporanea o di politologia, una materia che mi appassiona”, confida.
E proprio l’università, secondo Rocchi, rappresenta una stroardinaria opportunità per Viterbo. “Un’opportunità che purtroppo, finora, non è stata sfruttata nella maniera dovuta. Pensiamo solo alle eccellenze rappresentate da alcuni dipartimenti, come agraria, e a quante ricadute positive potrebbero avere sul territorio”.
Viterbo, ammette infine il candidato, oggi non è la migliore città possibile, soprattutto per un giovane: “I problemi ci sono e sarebbe ridicolo nasconderlo. Ma strumentalizzarli, come fanno certi partiti politici, è scorretto. Prendiamo le buche: chi nega che ci siano, ma non è stata certo questa amministrazione a prendere il trapano e a crearle”.

