Con Rossi e la Frontini non se ne parla neppure: si tratta di rappresentanti della vecchia politica mascherati da civici. Con il candidato del centrosinistra se ne potrebbe pure parlare ma lui non ha capito chi sia tra la Ciambella e Serra. Alla fine gli resta solo Giovanni Arena ma si dà il caso che il candidato del centrodestra abbia paura di lui.
E così, a quanto pare, nei giorni che restano di questa campagna elettorale per le comunali non vedremo il candidato del M5S Massimo Erbetti confrontarsi con nessuno in uno di quei faccia a faccia che oggi vanno tanto di moda ma che spesso fanno addormentare l’uditorio.
Erbetti ha quindi decimato l’invito del direttore di una nota testata web che gli chiedeva di sfidare Filippo Rossi: “Ritengo che un confronto del genere non abbia alcun senso: quale confronto può avere un candidato del movimento 5 Stelle con una lista civica che non è rappresentata in alcun modo e in nessun livello istituzionale? Quando Viva Viterbo con il proprio candidato dovrà necessariamente rivolgersi alla Regione, in parlamento o addirittura in Europa, quali saranno i suoi referenti?”, si chiede il portavoce grillino, che aggiunge: “Noi del Movimento vantiamo ben 10 consiglieri regionali, siamo la prima forza politica del paese e abbiamo numerosissimi parlamentari europei, loro cosa hanno?”.
Il senso del ragionamento di Erbetti è chiaro ed evoca un po’ il Marchese del Grillo: “Noi siamo noi e voi non siete un cazzo”.
Per Filippo Rossi c’è poi l’aggravante “di aver fatto parte della maggioranza di Palazzo dei Priori per ben quattro anni votando favorevolmente a tutte le proposte della giunta Michelini, hanno avuto la loro chance, il loro treno è passato: farebbero bene a farsi da parte invece di illudere i cittadini viterbesi con promesse che sanno bene di non poter in alcun modo mantenere”.
Stesso discorso vale per Viterbo 2020: “La giovane faccia pulita di una ragazza costruita ad arte per far credere ai cittadini che lei è il nuovo. Noi, però, non dimentichiamo i suoi trascorsi politici nelle giovanili della destra e l’esperienza da assessore con la giunta Marini. Inoltre, a dire il vero, io non mi confronterò con lei oltre che per le stesse motivazioni per le quali ho escluso il faccia a faccia con il candidato sindaco di Viva Viterbo, ma anche perché una ragazza che spende decine di migliaia di euro per autopromuoversi dichiarando di aver reperito i fondi da rinunce personali come l’acquisto di un televisore e un divano per la sua abitazione, non è degna di considerazione”.
Erbetti, come detto, si confronterebbe, molto volentieri invece, con la sinistra ma purtroppo ancora non ha capito chi sia il candidato: “Ciambella o Serra? E la domanda sorge spontanea: non erano gli stessi che sedevano tra i banchi della maggioranza nella consiliatura che volge al termine, non potevano fare ieri ciò che promettono di fare domani? E loro vorrebbero risollevare le sorti di questa città? Ma dove erano in questi cinque anni?”.
Se dunque i civici non sono degni e chi ha avuto rapporti più o meno occasionali con l’amministrazione uscente è in qualche modo “contaminato”, non si capisce quindi con chi Erbetti possa o voglia confrontarsi, visto che sicuramente quelli di CasaPound saranno troppo fascisti ai suoi occhi.
Resta il candidato del centrodestra. Ma in questo caso Erbetti ritiene che “il signor Arena abbia molta paura di me visto che non risponde ai miei inviti… cari viterbesi volete un sindaco che sfugge al confronto? Che ha paura di un grillino? Per amministrare una città – conclude Erbetti – ci vuole coraggio e a me sembra che il signor Arena ne abbia veramente poco, cosa farà quando ci sarà da prendere decisioni difficili per il bene della città? Scapperà?”.