Sono 259 i pesticidi trovati nelle acque italiane, con il potente e diffuso erbicida glifosate che insieme al suo metabolita Ampa, presenta il maggior numero di superamenti. E’ quanto emerge dal rapporto Ispra 2015/2016, sulla base del quale l’ex sindaco di Corchiano nonché membro del direttivo dell’associazione nazionale comuni virtuosi, lancia un nuovo allarme, vista la diffusione dei fitofarmaci e pesticidi nelle colture agricole della Tuscia, in particolare in quella dominante del nocciolo.
“Nel 2016 nelle acque superficilali il glifosate risulta superiore agli standard di qualità previsti dalla norma nel 24,5% dei siti monitorati e del suo metabolita Ampa nel 47,8% – spiega Battisti -. Anche nelle acque sotterranee la presenza delle pericolose sostanze supera gli standard qualitativi nel 8,3% dei punti di monitoraggio . Dati di contaminazione così evidenti, nell’elemento indispensabile per la vita di ogni essere vivente, impongono un diffuso maggior senso di responsabilità. Il diritto alla salute per ogni essere vivente obbliga all’attuazione di efficaci misure di controllo degli abusi , evitando quelle ‘colpevoli distrazioni’ che incoraggiano gli illeciti”.
La tutela dei luoghi e la loro restituzione, secondo Battisti, “esigono la promozione di quelle sane forme di agricoltura sostenibile che difendono la salute valorizzando le produzioni. Da questi dati purtroppo emerge anche una situazione a macchia di leopardo nel monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee, con il Lazio che con soli 12 di punti di monitoraggio delle acque sotterranee, sui 3129 nazionali , risulta incredibilmente la penultima delle regioni italiane”.