“Un luogo attrezzato, specializzato e all’avanguardia dove ragazzi e famiglie possono ritrovare la serenità e la tranquillità. Un’ambiziosa avventura che nasce dalla volontà di una famiglia. Un sogno che grazie al vostro aiuto diventerà una magnifica realtà”.
Così, sul sito dell’associazione Campo delle Rose, viene presentata la struttura di accoglienza per ragazzi disabili psichici o autistici che sta sorgendo in strada Martana, nel territorio di Viterbo. “Una struttura – si legge sempre sul sito – che si sviluppa su due piani, per complessivi 1.200 metri quadrati, che ospiterà laboratori, cucine, spazi di lavoro e condivisione dove i ragazzi possono essere occupati in terapie ed attività ricreative. La struttura portante è già terminata, così sono terminati gli spazi destinati agli uffici amministrativi e sono pronti tutti i tramezzi e la predisposizione impianti”.
Un progetto, quello messo in cantiere dall’associazione, sposato in pieno dal medico Moreno Busti, candidato nella lista del Pd alle comunali, che sottolinea la valenza straordinaria di una struttura destinata a riportare a Viterbo i tanti ragazzi che oggi sono ospitati all’interno dell’istituto Agazzi di Arezzo, gestito dai frati passionisti,
“Si tratta di un’opera grandiosa – sottolinea Busti – che l’associazione dei genitori di questi ragazzi sta portando avanti grazie ai 20 ettari di terreni messi a disposizione da una signora di Viterbo madre di un figlio autistico”. Circa 20 i ragazzi che il Campo delle Rose, così si chiamerà la struttura, potrà ospitare una volta terminati i lavori. Qui gli ospiti potranno vivere a contatto con la natura, in un luogo di rara bellezza, dedicandosi ad attività agricole e laboratori. Da parte sua, il Comune, su impulso della vicesindaca Luisa Ciambella, ha già provveduto a cambiare la destinazione d’uso a un vicino terreno che ospiterà i moduli abitativi del Dopo di noi, destinati a quei ragazzi che dovranno essere accuditi dopo l’inevitabile scomparsa dei genitori. Lo stesso istituto Agazzi collaborerà allo sviluppo della struttura mettendo a disposizione la propria esperienza e le proprie professionalità.
Per finire l’opera mancano all’appello 150 mila euro. “Per reperirli abbiamo promosso insieme all’associazione una vera e propria gara di solidarietà contando sulla generosità e sensibilità dei nostri concittadini”, conclude Busti.