Riuscisse nell’impresa, altro che Palazzo dei Priori: verrebbe candidato automaticamente al Nobel per la pace. Mauro Moreno Busti, 65 anni, medico di base, tra i 32 aspiranti consiglieri nella lista del Pd, vorrebbe provare a fare quello che a nessun uomo è mai riuscito prima: pacificare le due anime del Pd viterbese, quella fioroniana e quella panunziana, che alle elezioni del 10 giugno si presenteranno divise.
Busti, iscritto al Pd è uno di quelli, come la dirigente scolastica Anna Maria Cori, che non hanno saputo dire di no alla candidata a sindaco del Pd Luisa Ciambella.
“In verità – racconta il medico al Viterbese – non è la prima volta che mi candido in Comune: anche alle elezioni del 2008, l’anno dopo la nascita del Pd, accettai la sfida ma solo per aiutare un amico nella campagna elettorale. Stavolta invece è diverso”.
Stavolta Busti corre per portare nella sala d’Ercole le istanze sociali. Le stesse che lo vedono impegnato oggi nel progetto di una struttura per ragazzi autistici portato avanti dall’associazione Campo delle rose, e che lo hanno visto protagonista nella nascita del poliambulatorio specialistico e del punto infermieristico di Pianoscarano. “E’ stato in quell’occasione – continua il medico – che ho avuto modo di conoscere Luisa Ciambella e di apprezzarne il tratto umano e le capacità. Proprio per dimostrarle tutta la mia stima ho sentito il dovere di candidarmi in un momento politico così delicato per il Pd”.
Le fratture, sottolinea Busti, non sono mai belle: “E il Pd oggi è uno dei partiti più fratturati a livello mondiale”, scherza il medico, che si candida quindi ad essere l’uomo della ricomposizione, l’uomo della pace: “Sono amico sia di Peppe Fioroni e pur essendo un fioroniano doc dai tempi della Margherita – dice – sono amico anche di Enrico Panunzi. E conosco bene Francesco Serra, che è una persona gentile e paziente. Contribuire a riportare la pace nel partito, dopo tante divisioni, è una sfida che, se dovessi essere eletto, accetterei di buon cuore”.
Per Busti la Ciambella ha tutte le carte in regola per farcela: “Forse è la volta buona per avere un sindaco donna. E forse è la volta buona per far decollare una città straordinaria, ricca di arte e di cultura come Viterbo”.