Di gettarsi nella mischia politica, perdipiù nel turbolento Pd di oggi, perdipiù in una città non sua, non aveva alcuna intenzione. Ma a una come Luisa Ciambella Anna Maria Cori non ha saputo dire di no.
La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Ellera è uno dei nomi di spicco della lista dem alle comunali del 10 giugno.
“All’inizio, lo confesso, quando mi è stato proposto di candidarmi, ho risposto siete matti. Non avevo alcuna intenzione né voglia, anche per via della recente perdita di mio marito (l’ex sindaco di Graffignano, ndr). Poi però la stima reciproca con la Ciambella ha avuto la meglio. Ho avuto modo di conoscere bene Luisa in questi anni, nel suo ruolo di vicesindaco, e sono rimasta sorpresa della sua grande umiltà e disponibilità, caratteristiche non comuni in un politico – spiega la preside dell’Ellera -. Tutte le volte che l’ho chiamata per qualsiasi problema ha sempre risposto, e se non poteva rispondere era lei a richiamare. E grazie a lei i problemi li abbiamo sempre risolti”.
D’altra parte se per la Cori è stato difficile dire no alla Ciambella, è vero anche il contrario. La dirigente, per sua stessa ammissione, è una “tosta”, come dimostrano le battaglie portate avanti per il suo istituto, da quella per la bonifica delle aule dall’amianto a quella per la connessione internet, necessaria per poter utilizzare i registri elettronici.
“Se mi metto in testa qualcosa la ottengo”, confida la preside, che ha la sua idea precisa su come dovrebbe essere la buona scuola italiana: “Non un’azienda ma una comunità educante, che non deve trasmettere solo saperi e nozioni ma deve formare l’alunno a 360 gradi, badando al suo benessere psicofisico. Una scuola che non deve essere solo fatica per i ragazzi ma anche gioia. Una comunità fondata sullo spirito collaborativo e sul lavoro di squadra”.
Quello spirito collaborativo e quel lavoro di squadra che, come la storia degli ultimi cinque anni insegna, spesso manca nelle amministrazioni e nelle maggioranze politiche.
Ora che la campagna elettorale è iniziata e che la macchina si è messa in moto, la Cori, che il 31 agosto andrà in pensione, ringrazia la candidata del Pd di averla “forzata” a gettarsi in questa sfida: “Essere impegnata in qualcosa mi aiuta a superare il dolore personale. Anche se, come ho detto a Luisa, non so quanti voti potrò portare: di sicuro non il mio, che sono residente a Graffignano, né quello dei miei familiari. Ma, come dico sempre, l’importante non è la meta ma il viaggio”.
E se il viaggio della Cori dovesse arrivare alla meta di Palazzo dei Priori lei sa già di cosa dovrà e vorrà occuparsi. “Di scuola e di cultura. Perché Viterbo è una città meravigliosa con mille potenzialità che devono essere sfruttate”.