La direzione politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della Regione Lazio ha convocato il 30 maggio una riunione con gli uffici tecnici delle Province per l’aggiornamento dei dati sulla produzione dei rifiuti e sul fabbisogno impiantistico all’interno dei cinque ambiti provinciali. Contestualmente all’acquisizione dei valori aggiornati sarà promossa una riunione con le amministrazioni provinciali per condividere i passaggi istituzionali che attesteranno il necessario fabbisogno impiantistico secondo il trend della produzione di rifiuti nei cinque ambiti del Lazio.
“Qesti incontri sono propedeutici alla redazione del nuovo piano regionale dei rifiuti, che rappresenta una delle priorità dell’amministrazione Zingaretti – spiega l’assessore Massimiliano Valeriani – . Appena adottato in giunta il piano verrà poi portato all’attenzione della competente commissione e sarà avviato l’iter per arrivare alla sua approvazione in Consiglio regionale”.
“Mi auguro che la base per l’aggiornamento del fabbisogno impiantistico non sia la 199 del 2016 – sottolinea il responsabile Lazio di Energie per l’Italia – perché quella è un vero e proprio piano delle discariche, con la Regione che pur di non assumersi le sue responsabilità sugli impianti di termovalorizzazione impone alle Province e a Roma Capitale di individuare nuovi siti di discariche o di allargare i vecchi per circa 10 milioni di metri cubi. Infatti, con quella delibera la Regione prevede di portare a valorizzazione nei termovalorizzatori solo il 45% dei rifiuti trattati nei Tmb, invece del 65% previsto dal decreto sblocca impianti del governo Renzi, e di sversare in discarica il 55% di scarti invece che il 35%. Tutto questo per tentare di far venire meno l’esigenza del quarto impianto di termovalorizzazione. Insomma discariche al posto dei termovalorizzatori, esattamente l’opposto di quello che la Regione dovrebbe fare”.