Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Chissà se la domanda, presa in prestito da Nanni Moretti, se l’è posta e se la pone anche Francesco Serra. A pensare che effettivamente le cose possano essere andate così – e non sarebbe neanche la prima volta – è Luisa Ciambella, che ha descritto in questo modo la psicologia dell’avversario durante la conferenza stampa di presentazione della lista del Partito democratico. A domanda, la candida a sindaco della coalizione di centrosinistra ha infatti fatto capire che Serra – dietro alle motivazioni politiche che ha addotto a giustificazione della decisione di candidarsi fuori dal Pd – sarebbe stato mosso da una sorta di smania di protagonismo che, ogni volta che ci sono elezioni in vista, si manifesta in tutta la sua virulenza.
Serra in effetti da vent’anni a questa parte si candida sempre a tutto: cinque anni fa voleva stare al posto di Michelini, prima delle politiche voleva concorrere per il Paramento, poi per la Regione, e prima ancora di nuovo per il Parlamento, la Regione, il Comune e la segreteria del Partito democratico. L’uomo è fatto così. Si sente superiore a tutti, crede di vantare più diritti degli altri, ritiene di essere sempre dalla parte del giusto.
Motivo per cui, la Ciambella, preso atto che tanto non ci si può fare niente, al giornalista che la incalzava ha fornito dell’avversario il ritratto del personaggio morettiano, che, afflitto da complessi di inferiorità, ostenta per difendersi la propria presunta superiorità.
Se così stanno le cose, “Serra – è stata la conclusione della candidata del Pd – faccia quello che gli pare. A me di quello che fa ormai non interessa più nulla”.